Il carabiniere che venerdì mattina ha esploso due colpi di pistola durante un posto di blocco sull’autostrada A2 del Mediterraneo è indagato per eccesso colposo in legittima difesa e lesioni personali.
I fatti
L’azione è scattata per fermare un’auto sospetta con a bordo un pregiudicato di 42 anni, armato di passamontagna e in fuga dopo alcuni furti messi a segno nella zona della Val d’Agri. Secondo quanto ricostruito, il militare ha aperto il fuoco dopo che la vettura sospetta si è lanciata contro l’auto dei carabinieri, nel tentativo di forzare il posto di blocco. Uno dei proiettili ha colpito di striscio al collo il fuggitivo, poi trasportato all’ospedale di Polla e dimesso con una prognosi di sei giorni. Successivamente, l’uomo è stato trasferito nel carcere di Fuorni, in provincia di Salerno. Come previsto dalle procedure, la pistola d’ordinanza del carabiniere è stata posta sotto sequestro. Nell’operazione sono stati coinvolti altri due veicoli: uno è riuscito a fuggire, mentre il terzo è stato fermato. Al suo interno sono stati rinvenuti arnesi da scasso e refurtiva, elemento che conferma il coinvolgimento in attività criminali.
L’intervento del ministro Crosetto
Sulla vicenda è intervenuto il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha espresso preoccupazione per l’automatismo con cui vengono aperti procedimenti penali nei confronti delle forze dell’ordine in casi come questo. “Serve una norma che tuteli il personale delle Forze di Polizia dall’automatismo della sottoposizione a procedimento penale in caso di uso legittimo delle armi o della forza – ha dichiarato – altrimenti si rischia di scoraggiare chi è chiamato a intervenire nelle situazioni di emergenza.” Intanto continuano le indagini.