Come già da diverso tempo annunciato, il Comune di Santa Marina ha ufficialmente presentato il ricorso al Tar Campania per l’annullamento, previa sospensione, della delibera di Giunta Regionale n. 816 del 29.12.2023, pubblicata in Burc n. 3 del 04.01.2024, con la quale si è disposto l’accorpamento dell’Istituto Comprensivo Santa Marina Policastro, di Santa Marina, all’Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Sapri.
Il provvedimento
Il Comune di Santa Marina è un piccolo Comune Montano della Provincia di Salerno, caratterizzato dalla presenza di un’unica scuola che ospita 442 alunni. Tale Istituto è sempre stato Autonomo, essendo prevista l’assegnazione di un dirigente scolastico per ogni istituto con almeno 400 alunni. La Regione Campania, tuttavia, ha proceduto al dimensionamento scolastico per l’anno 2024/2025 e ha previsto l’accorpamento dell’I.C. di Santa Marina Policastro con l’I.C. Dante Alighieri di Sapri, con individuazione della sede centrale presso tale ultimo Istituto.
Le dichiarazioni
“Il provvedimento impugnato è sicuramente illegittimo e va annullato – Spiega il sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato – la delibera regionale n. 816/2023 è certamente illegittima per violazione di legge e deficit del presupposto. La Regione Campania, inoltre, non ha speso un solo rigo di motivazione per giustificare il mancato riconoscimento dell’I.C. Santa Marina Policastro quale istituto autonomo, sia perché ricadente in un comune montano sia perché ospita oltre 400 alunni.
Davvero non si comprende- continua il primo cittadino- come la Regione abbia completamente bypassato la normativa statale e le Linee Guida e non abbia riconosciuto l’autonomia dell’I.C. Santa Marina – Policastro, considerando anche il fatto che l’I.C. Santa Marina Policastro ha 442 alunni; l’I.C. Dante Alighieri, invece, ha solo 421 alunni. La Regione Campania, pertanto, avrebbe dovuto accorpare l’I.C. di Sapri a quello di Santa Marina e non il contrario.
Ci auguriamo che il Tar accolga il presente ricorso, considerando anche che la decisione ha destato da subito scalpore ed indignazione dei sindacati, disattendendo completamente la specificità dei Comuni Montani a discapito anche delle famiglie e del personale scolastico”.