Il 21 marzo tra primavera e legalità attraverso la cultura, l’iniziativa ad Eboli

Il Circolo di Legambiente Silaris, aderendo al Comitato Donna Vita Libertà e condividendone l'intento di proseguire con diverse azioni ad esprimere la vicinanza a tutti i popoli che vedono negata la loro libertà

Di Silvana Scocozza

Il Circolo di Legambiente Silaris, aderendo al Comitato Donna Vita Libertà e condividendone l’intento di proseguire con diverse azioni ad esprimere la vicinanza a tutti i popoli che vedono negata la loro libertà, ha voluto vivere questo momento di preghiera e legalità, pur da lontano, per sentirsi vicino al popolo Iraniano.

“Lo facciamo usando l’arma più micidiale di tutte: la cultura”, dice Antonella Dell’Orto. “Ci ritroveremo il 21 marzo alle 16 nella sala multimediale del convento di San Pietro alli Marmi dove verrà allestito il tavolo rituale e Gafhour, il nostro amico iraniano, ci racconterà di tutti i simboli utilizzati.

Proietteremo un video messaggio della prof. Bianca Maria Filippini, docente di Persiano all’Orientale di Napoli, cofondatrice della casa editrice Ponte 33 con Felicetta Ferraro alla cui memoria è dedicato l’evento.
Saremo in collegamento con Mario Vitalone, marito di Felicetta che prosegue la sua missione con Ponte 33 la casa editrice che ha come missione la pubblicazione e il dare voce esclusivamente a giovani autori iraniani che hanno deciso di restare in Patria.

In collegamento vi sarà anche la prof. Liana Ferraro che ci porterà la sua testimonianza sulla vita di Felicetta, sua sorella. L’incontro proseguirà dando luogo ad una conversazione sui 4 libri che sono stati letti da un gruppo di lettura che in questi mesi si è costituito”.

Un appuntamento con la cultura intesa nel senso più nobile del termine

Il 21 marzo è una data molto legata al ciclo naturale della vita. Con l’equinozio di Primavera, si saluta l’inverno e si dà il benvenuto alla Primavera e, ricomincia il ciclo. Questa è una ricorrenza che appartiene a tutte le culture e ogni popolo la vive con rituali identitari. I nostri falò di San Giuseppe sono la nostra espressione – scrive la Dell’Orto – Anche in Iran si utilizza il fuoco come simbolo di rinascita, loro usano saltarci sopra, in questi giorni il regime autoritario che impera in quel paese ha proibito lo svolgersi di questo rito minacciando tutti coloro che lo facessero di essere arrestati.

Nonostante il divieto tanti fuochi sono stati accesi, simbolo di protesta e rivendicazione di Libertà, il bene più prezioso che ci possa essere. Tanti cittadini sono stati arrestati. Per l’Iran il 21 marzo è il Nowruz: Nuovo Giorno”.

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