Iccrea dice sì alla fusione tra Banca 2021 e Bcc Buccino e Comuni Cilentani

Nelle scorse ore e dopo l’intesa tra i presidenti delle due consorelle Banca 2021 e la Banca di Credito Cooperativo dei Comuni Cilentani, rispettivamente Pasquale Silvano Lucibello e Lucio Alfieri, Iccrea Banca ha formalizzato l’avvio dell’operazione di fusione

Di Silvana Romano

Nelle scorse ore e dopo l’intesa tra i presidenti delle due consorelle Banca 2021 e la Banca di Credito Cooperativo Buccino dei Comuni Cilentani, rispettivamente Pasquale Silvano Lucibello e Lucio Alfieri, Iccrea Banca ha formalizzato l’avvio dell’operazione di fusione per incorporazione fra i due istituti.

Il progetto, vidimato dalla capogruppo, ora sarà inviato alla Banca Centrale Europea (BCE), così come prevede la normativa, per poi essere sottoposto, nella fase conclusiva del procedimento, alla votazione a cui le Assemblee dei Soci, delle rispettive banche di credito cooperativo, saranno chiamate ad esprimersi.

Il progetto di fusione

Il nuovo istituto bancario, che dovrà completare il processo di aggregazione entro il 2023, sarà caratterizzato da 40 filiali,  circa 300 dipendenti e un prodotto bancario lordo che sfiora i 2 miliardi e mezzo di euro.  Opererà in 3 regioni, Campania, Basilicata e Calabria, e 5 province. Salerno, Avellino, Potenza, Matera, Cosenza. Oltre 12 mila i soci, mentre il patrimonio complessivo è stimato sui 2 miliardi di euro.

Una fusione  osteggiata

Ostili al progetto di fusione, il neo  Comitato di soci rappresentato dall’ex direttore Generale Ciro Solimeno e dall’ex Presidente di quella che attualmente si chiama Banca 2021, Francesco Castiello. L’ultima denominazione, Banca 2021, è venuta dopo ben tre fusioni, tutte per incorporazione attiva, da parte dell’istituto di credito cooperativo di Vallo della Lucania.

Quest’ultima fusione, invece, secondo alcuni dei suoi ex amministratori, sarebbe peggiorativa per le condizioni di Banca 2021, perché quest’ultima sarebbe incorporata dalla BCC dei Comuni Cilentani, meno della metà per estensione territoriale, per numero di sportelli, la metà per patrimonio e attribuirebbe la presidenza al vertice dell’istituto incorporante e numero pari di consiglieri.

Un caso unico in diritto bancariocome ha tenuto a dire l’ex presidente Francesco Castiellodove il pesce piccolo mangia quello più grande”.

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