I personaggi del presepe: un viaggio tradizionale alla scoperta delle figure simboliche della Natività

Ecco quali sono i personaggi che la tradizione vuole siano nel vostro presepe

Di Angela Bonora

Il presepe, rappresentazione della nascita di Gesù, è un’usanza profondamente radicata nella cultura cristiana. Ma al di là della sua valenza religiosa, il presepe è anche un’opera d’arte, un simbolo di tradizione e un veicolo per tramandare storie e leggende.

Ecco quali sono i personaggi che la tradizione vuole siano nel vostro presepe

Al centro di ogni presepe troviamo la Sacra Famiglia: Maria, Giuseppe e Gesù Bambino. Maria, la Vergine Madre, è rappresentata con un’espressione serena e contemplativa, simbolo di purezza e maternità divina. Giuseppe, il falegname, è spesso raffigurato con gli attrezzi del suo mestiere, a sottolineare l’umiltà e la semplicità della famiglia di Nazareth. Gesù Bambino, adagiato nella mangiatoia, è il fulcro della rappresentazione, simbolo di speranza e salvezza.

I Re Magi, invece, rappresentano la saggezza e la ricerca della verità. Provenienti da Oriente, guidati dalla stella cometa, portano i loro doni a Gesù: oro, incenso e mirra, simboli rispettivamente della sua regalità, divinità e umanità.

Pastori

I pastori, umili lavoratori della campagna, sono i primi a ricevere l’annuncio della nascita di Gesù. La loro presenza nel presepe simboleggia la fede semplice e sincera del popolo.

BENIAMINO. Il più conosciuto è Benino, da alcuni storpiato in Beniamino. Si tratta del pastore dormiente, solitamente viene posto all’ombra di un albero. E’ il guardiano delle pecorelle bianche e va posto nella parte più alta della vostra composizione. La tradizione popolare vuole che Benino dorma e nel sonno sogni il Presepe “Guai! a svegliarlo. Di colpo sparirebbe il Presepe.”

STEFANIA. Il personaggio non è molto diffuso, ma è spesso presente nei presepi la figura di una giovane con un bambino in braccio chiamata appunto Stefania. La tradizione popolare narra che una giovane vergine chiamata Stefania, saputo della nascita del Redentore, si incamminò verso la grotta per adorarlo ma gli angeli la bloccarono in quanto non era permesso alle donne non sposate di far visita alla Madonna. Il giorno dopo Stefania prese una pietra, l’avvolse nelle fasce come se si trattasse di un bambino e, ingannando gli angeli, riuscì a raggiungere la grotta. Alla presenza della Madonna, miracolosamente, la pietra starnutì e si trasformò in un bambino che ebbe nome Stefano e così, da allora, il 26 dicembre, si celebra la festa di Santo Stefano.

Artigiani e Commercianti

Il presepe non è solo una rappresentazione sacra, ma anche uno spaccato di vita quotidiana. Artigiani e commercianti popolano le scene, offrendo un quadro vivace e realistico dell’epoca. Il fabbro, il falegname, la lavandaia, il fornaio, il fruttivendolo: ciascuno di essi contribuisce a creare un’atmosfera familiare e riconoscibile.

IL VINAIO. Non manca mai nel presepe la locanda e con essa il vinaio. Qui sono presenti vino e pane che sono i prodotti utilizzati da Gesù per l’Eucarestia. Nel presepe, però, di fianco al locandiere c’è una figura singolare, legata al paganesimo: Cicci Bacco, retaggio delle antiche divinità pagane, dio del vino, che si presenta spesso davanti alla cantina con un fiasco in mano.

IL PESCATORE. Il pescatore è un personaggio legato alle narrazioni bibliche. Non manca mai nel presepe ed è simbolicamente il pescatore di anime.

Altri personaggi

I COMPARI. Zi’ Vicienzo e zi’ Pascale, sono la personificazione del Carnevale e della Morte. Sono due personaggi che camminano insieme. Queste figura sono prettamente legate al presepe partenopeo. Infatti al cimitero delle Fontanelle in Napoli si mostrava un cranio indicato come “A Capa ‘e zi’ Pascale” al quale si attribuivano poteri profetici, tanto che le persone lo interpellavano per chiedere consigli sui numeri da giocare al lotto.

LA ZINGARA. Anche questo è un personaggio tipico del presepe napoletano. Si tratta di una donna con vesti rotte ma appariscenti. La zingara è un personaggio tradizionalmente in grado di predire il futuro. In questo caso la sua presenza è simbolo del dramma di Cristo poiché porta con sé un cesto di arnesi di ferro, metallo usato per forgiare i chiodi della crocifissione.

LA MERETRICE. Simbolo erotico per eccellenza, contrapposto alla purezza della Vergine, si colloca nelle vicinanze dell’osteria, in contrapposizione alla Natività che è alle spalle.

Il presepe, al di là della sua rappresentazione storica, ha un profondo significato simbolico. È un invito alla riflessione sulla nascita di Gesù, ma anche un’occasione per celebrare i valori della famiglia, dell’amicizia e della solidarietà.

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