In un periodo in cui il Green Pass era obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro, due dipendenti di centri vaccinali della provincia di Salerno avrebbero creato un vero e proprio sistema per generare falsi certificati vaccinali. L’inchiesta del pubblico ministero Gianpaolo Nuzzo ha portato alla luce un presunto meccanismo illecito che ha coinvolto circa 100 persone.
Il meccanismo delle false certificazioni
Un volontario che operava presso il centro vaccinale di Fisciano e un impiegato amministrativo del centro di Sarno avrebbero sfruttato le loro credenziali di accesso per entrare indebitamente nella piattaforma informatica “Sinfonia”, usata dalla Regione Campania per gestire i dati della campagna vaccinale. Qui avrebbero fatto risultare come somministrati vaccini che in realtà non erano stati inoculati, generando così falsi atti pubblici digitali attestanti l’avvenuta vaccinazione.
Questi documenti, collegati automaticamente con la piattaforma nazionale Sogei, creavano il Green Pass, utilizzabile per accedere a servizi, attività e luoghi di lavoro durante la pandemia.
Le accuse e i procedimenti giudiziari
I due dipendenti sono accusati, a vario titolo, di falso materiale commesso da pubblico ufficiale, falso commesso da privato e accesso abusivo a un sistema informatico o telematico. Dieci beneficiari delle false certificazioni, tutti residenti tra Salerno e Napoli, hanno chiesto la messa alla prova nell’ambito di un procedimento che si è smembrato in diversi fascicoli. Lunedì prossimo si aprirà l’udienza davanti al GUP Indinnimeo e al collegio difensivo. Un’altra settantina di imputati affronterà l’udienza preliminare martedì davanti al GUP Rossi. I due principali indagati, invece, potrebbero chiedere il patteggiamento.