Gli Scauratielli: un viaggio nella tradizione cilentana attraverso il gusto

Un dolce simbolo di una cultura millenaria e un omaggio alla semplicità e alla genuinità della cucina tradizionale

Di Letizia Baeumlin

Gli scauratielli, prelibatezza natalizia del Cilento, celano un’antica storia che affonda le radici nei riti propiziatori dei Greci. La loro forma, che richiama le lettere alfa e omega, simboleggia l’eterno ritorno e la rinascita, un augurio di buon auspicio per l’anno nuovo. Ma al di là del mito, gli scauratielli sono soprattutto un piacere per il palato, un dolce morbido e profumato che conquista al primo morso.

La ricetta originale

Ingredienti

  • 500 ml di acqua
  • 400 gr di farina 00
  • Scorzette di arancia, limone e mandarino
  • 50 gr di burro (o olio extravergine d’oliva)
  • 30 gr di zucchero
  • 10 gr di sale
  • 1/2 bicchiere di sambuca
  • Miele q.b. per glassare
  • Olio di semi per friggere

Procedimento

In una pentola, portare a bollore l’acqua con le scorzette di agrumi, il burro (o olio), lo zucchero e il sale. Lasciar bollire per qualche minuto per far infondere gli aromi. Togliere le scorzette e versare a pioggia la farina, mescolando energicamente con un cucchiaio di legno fino a ottenere un impasto liscio e senza grumi. Lasciare raffreddare leggermente l’impasto, poi formare dei cordoncini e dare loro la caratteristica forma ad anello, simbolo dell’infinito. Friggere gli scauratielli in abbondante olio caldo fino a doratura. Scolare gli scauratielli e passarli nel miele caldo. Decorare a piacere con granella di zucchero, scorzette candite o cioccolato fondente.

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