Gestione rifiuti, i comuni che spendono meno sono quelli che riciclano di più: ecco i dati

Una ricerca di Open Polis svela i dati sulle spese per la raccolta differenziata e le percentuali di raccolta. Ecco la classifica

Di Ernesto Rocco

Sono in Costiera Amalfitana i comuni che spendono di più per la gestione dei rifiuti in rapporto al numero di abitanti. Ma non sempre investire tanto significa essere virtuosi, al contrario spesso i comuni che spendono meno sono quelli che riciclano di più.

I dati in Campania

In vetta alla classifica regionale c’è Capri con un 54% di raccolta differenziata e una spesa pro capite per i rifiuti di 678 euro. Amalfi e Positano occupano secondo e terzo posto, mentre il primo comune cilentano è Pollica: a fronte di una spesa pro capite di 488 euro, infatti, raggiunge il 74% di raccolta differenziata, il dato più alto nella top ten. Bene sul fronte delle percentuali anche Castellabate con il 72% di raccolta differenziata. Un risultato che però si raggiunge a fronte di una spesa di circa 413 euro; Moio della Civitella, invece, tocca l’82% con una spesa di 393 euro pro capite; Montecorice sfiora il 90% con 326 euro ad abitante.

I grandi centri salernitani

I grandi centri faticano ad essere virtuosi sotto il profilo economico ma raggiungono comunque buone medie. Salerno, ad esempio, ha una spesa di 308 euro e una percentuale di differenziata del 58%;
ad Eboli il costo cala (208 euro) eppure sale la differenziata (70%); spende di meno (192 euro) Battipaglia, ma anche la quota di differenziata cala (61%).

Scendono ancora di più i costi a Capaccio Paestum con una percentuale del 67% e una spesa di 169 euro. 159 euro a Sapri e dato che cala ulteriormente, 56%.

Ad Agropoli percentuale di differenziata al 61% ma la spesa sale a 236 euro pro capite. 211 euro è la spesa pro capite di Sala Consilina con una percentuale di differenziata del 66%.

In coda alla classifica si segnalano Orria e Buonabitacolo dove il costo medio pro capite è intorno ai 69 euro; nel primo comune la differenziata sfiora quota 68%; 60% ad Orria.

I dati

I dati sono stati elaborati dalla Fondazione Open Polis. Complessivamente i comuni italiani si ritrovano a fronteggiare una spesa media pari a 151,95 euro pro capite. Le amministrazioni che spendono di più sono quelle liguri (251,76) seguite da quelle toscane (249,32) e quelle valdostane (247,32). Al contrario, riportano uscite minori i comuni della provincia autonoma di Bolzano (101,89 euro pro capite), del Veneto (69,81) e della provincia autonoma di Trento (51,91). A livello di capoluoghi, quelli che spendono di meno sono quelli che hanno una quota maggiore di raccolta differenziata. Questa dinamica è più evidente per i comuni del centro-nord.

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