La recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto il progetto delle Fonderie Pisano di trasferire l’impianto nell’area industriale di Buccino, solleva interrogativi importanti sul futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori. Gigi Vicinanza, componente nazionale della segreteria della Cisal Metalmeccanici, interviene sulla vicenda esprimendo rispetto per la decisione dei giudici, ma manifestando al contempo perplessità per le implicazioni che questa avrà sul tessuto occupazionale e industriale della provincia di Salerno.
L’appello
“Non si può ignorare che un’azienda, pur con le sue responsabilità passate, stia tentando di rinnovarsi e contribuire all’economia del territorio. Invece, sembra di assistere a una sistematica opposizione, anche da parte di chi in passato si è avvicinato all’azienda per scopi politici,” sottolinea Vicinanza, che definisce la situazione delle Fonderie Pisano “un caso emblematico della difficoltà di fare impresa nel Mezzogiorno“.
Per il sindacalista, è evidente che la tutela della salute pubblica e dell’ambiente debba essere una priorità, ma ritiene che il rischio di un nuovo capitolo di disoccupazione non possa essere ignorato. “La chiusura definitiva delle Fonderie Pisano significherebbe non solo la perdita di centinaia di posti di lavoro, ma anche un colpo durissimo al tessuto industriale salernitano. Si tratta di famiglie che già vivono una condizione di incertezza e non possono essere abbandonate”.
Vicinanza rivolge un appello alla Regione Campania affinché intervenga con decisione per favorire una soluzione equilibrata che contemperi le esigenze di salute pubblica con la necessità di salvaguardare l’occupazione. “Non possiamo accettare che si trasformi questa vicenda in una caccia alle streghe. La Regione deve esercitare il suo ruolo di mediatore, creando le condizioni per far coesistere sviluppo industriale e sostenibilità ambientale”.
La stoccata
Infine, il sindacalista non risparmia una stoccata al mondo politico: “C’è chi ha cercato voti e visibilità nei momenti di crisi dell’azienda, ma ora tace o si schiera contro. È un atteggiamento incoerente che lascia lavoratori e imprenditori soli davanti alle difficoltà”.
La Cisal Metalmeccanici nazionale continuerà a monitorare la vicenda e a sostenere i lavoratori, ribadendo l’urgenza di un dialogo costruttivo per trovare una soluzione che non sacrifichi il lavoro sull’altare della burocrazia e dei veti incrociati.