La trattativa sindacale tra il Nursind Salerno, l’Asl e l’azienda “Ruggi” è fallita a causa dell’assenza delle parti convocate al tentativo obbligatorio di conciliazione, presieduto dal prefetto di Salerno. In particolare all’incontro mancavano i manager dell’azienda sanitaria.
Le critiche del sindacato
Un atteggiamento che è stato definito insensato, insensibile, irrispettoso ed irriguardoso nei confronti dell’Istituzione che rappresenta il governo sul territorio della provincia di Salerno.
“Un atteggiamento che al di là della maleducazione posta in essere, rappresenta un fatto più unico che raro nel panorama delle relazioni sindacali, atteggiamento che non ha tenuto in debita considerazione il fatto per cui si sia stati convocati da chi, per Istituzione, rappresenta il governo sul territorio della provincia di Salerno, con una prosopopea che rasenta non solo la maleducazione ma anche e soprattutto un atteggiamento alla Marchese del Grillo che qualifica chi lo pone in atto e non chi lo subisce. Capiamo bene che un confronto sereno su argomenti di carattere ed interesse generale oggi avrebbe messo in difficoltà le aziende sanitarie che, prive di elementi a sostegno delle loro tesi, avrebbero fatto una figura meschina alla presenza del prefetto, ma la cosa che più fa pensare e che il tutto avvenga con supponenza confidando nel fatto che questa organizzazione non proceda con lo sciopero dei lavoratori della sanità salernitana”, accusa il segretario Nursind Salerno, Biagio Tomasco.
Lo sciopero
Tomasco ha chiuso il suo intervento con un invito nemmeno tanto velato a dimettersi per i direttori dell’Asl e dell’azienda “Ruggi”, sottolineando che guadagneranno in autostima se lo faranno. Infine l’annuncio: “Lo sciopero non solo si farà, ma avrà anche l’effetto dirompente di far capire a tutti di che pasta siete fatti“.