I Finanzieri della Compagnia di Cerignola, su disposizione della Procura della Repubblica di Foggia, hanno eseguito 13 misure cautelari reali di sequestro preventivo nei confronti di imprenditori e amministratori di concessionarie auto, coinvolti in una presunta frode fiscale legata all’importazione di oltre 300 autovetture di lusso dall’estero.
L’indagine ha portato alla luce un presunto meccanismo fraudolento del valore complessivo di oltre 15 milioni di euro, con un’evasione di IVA pari a 4,5 milioni di euro.
Auto di Lusso importate illegalmente
L’operazione nasce da un controllo fiscale condotto su una società di Cerignola, considerata “missing trader”, che avrebbe avuto il solo scopo di intestare fatture di acquisto provenienti da altri Paesi dell’UE, per poi emettere documenti fittizi a favore di concessionarie italiane, spostando così l’onere fiscale.
Sono stati sequestrati beni immobili, veicoli, quote societarie e disponibilità finanziarie.
Le due modalità della frode fiscale
L’indagine ha individuato due possibili schemi di frode:
- Fatture false e regime del margine
Attraverso la falsificazione di fatture, le vendite venivano fatte rientrare nel regime del margine (art. 36 comma 2, D.L. 41/1995), eludendo così il pagamento dell’IVA. - Documenti falsi e società fantasma a San Marino
In altri casi, veniva prodotta documentazione contraffatta attestante l’acquisto da una società sanmarinese inesistente, presentata alle Motorizzazioni Civili per aggirare i controlli fiscali.
33 indagati: 22 sono rappresentanti legali di concessionarie
Complessivamente, sono 33 le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria, tra cui 22 rappresentanti legali di autoconcessionarie dislocate in varie regioni: Bari, Barletta, Ascoli Piceno, Ancona, Napoli, Salerno, Rimini, Fermo e Teramo.
Le precisazioni della Procura
L’intera attività rientra nel piano di contrasto alle frodi fiscali portato avanti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, a tutela del mercato e della concorrenza leale.