Per contrastare il problema endemico dei ritardi nei pagamenti dei fornitori da parte degli enti pubblici, la legge n. 145/2018 ha istituito l’obbligo per ciascun ente di accantonare al Fondo di Garanzia Debiti Commerciali una percentuale delle sue risorse proprie.
Ecco cosa prevede il Fondo di Garanzia Debiti Commerciali
Questo obbligo si applica agli enti che non rispettano i termini di pagamento delle transazioni commerciali, non riducono il debito pregresso o non alimentano correttamente la Piattaforma dei Crediti Commerciali (PCC) istituita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). In caso di inadempienza, gli enti pubblici sono tenuti ad accantonare nella parte corrente del proprio bilancio una quota di risorse, variabile a seconda dell’entità della violazione.
Negli anni, il fenomeno del ritardo nei pagamenti ha causato non solo un indebolimento della fiducia nei confronti della pubblica amministrazione, ma anche notevoli difficoltà economiche a numerose aziende private, fino al fallimento. Per questo motivo, la legge n. 145/2018 ha introdotto l’obbligo di accantonamento al Fondo di Garanzia Debiti Commerciali, al fine di proteggere i fornitori e garantire loro una maggiore sicurezza finanziaria.
L’esempio virtuoso della Comunità Montana Bussento-Lambro e Mingardo
Anche quest’anno, la Comunità Montana “Bussento – Lambro e Mingardo” ha dimostrato di essere un ente virtuoso e puntuale nei pagamenti. Sulla base dei dati risultanti dalla PCC, la Comunità Montana è stata esonerata dall’obbligo di accantonamento al Fondo di Garanzia Debiti Commerciali, avendo liquidato le imprese fornitrici in un tempo medio di 15 giorni, con un dimezzamento del tetto massimo di 30 giorni stabilito dalla legge.
Questo è un risultato importante, che l’Ente vuole condividere con grande soddisfazione. Dimostra la sua attenzione autentica nei confronti delle imprese fornitrici, che si trovano a fronteggiare le difficoltà causate dalla crisi economica in atto e dalle rigidità del sistema bancario.
Inoltre, essendo esonerata dall’obbligo di accantonamento, la Comunità Montana non sottrae risorse dalle proprie disponibilità e non limita la propria azione. Al contrario, questo permette di agevolare un circuito virtuoso per ulteriori miglioramenti.
La Comunità Montana “Bussento – Lambro e Mingardo” rappresenta un esempio virtuoso per tutti gli enti pubblici, dimostrando che è possibile contrastare il problema dei ritardi nei pagamenti e tutelare i fornitori senza compromettere la propria capacità di spesa.
Questo è un risultato importante che dovrebbe essere preso ad esempio dagli altri enti pubblici, per garantire una maggiore sicurezza finanziaria alle aziende fornitrici e una maggiore efficienza nella gestione dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni.