Follia nel carcere di Salerno: detenuti si barricano in cella e altri ingeriscono chiodi

Ancora una volta, il carcere di Salerno è stato teatro un grave episodio. Nella giornata di ieri, due detenuti extracomunitari, precedentemente trasferiti dalla Prima Sezione

Di Roberta Foccillo

Ancora una volta, il carcere di Salerno è stato teatro un grave episodio. Nella giornata di ieri, due detenuti extracomunitari, precedentemente trasferiti dalla Prima Sezione, hanno scatenato il caos barricandosi in cella e impedendo l’accesso alle autorità.

Posizionando le brande dietro le sbarre, hanno reso impossibile l’apertura della porta, creando una situazione di pericolo all’interno del carcere.

La ricostruzione dei fatti

Parallelamente a questo episodio, sempre nella sezione Transito, un altro detenuto ha compiuto un gesto estremo e pericoloso. Ingerendo due chiodi, ha necessitato di immediata assistenza medica e quindi è stato trasportato d’urgenza al vicino ospedale per ricevere le cure necessarie. Questi avvenimenti allarmano l’opinione pubblica e sollevano seri interrogativi sulle condizioni all’interno del sistema carcerario.

Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), ha denunciato pubblicamente questi fatti preoccupanti e ha sollecitato l’applicazione immediata dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario. Tale articolo prevede restrizioni mirate a contenere individui violenti e pericolosi, al fine di tutelare la sicurezza degli operatori penitenziari e degli altri detenuti.

Maggiori controlli per far fronte ad episodi del genere

Capece ha inoltre sottolineato l’importanza di fornire agli agenti della Polizia Penitenziaria strumenti adeguati per far fronte a situazioni di violenza simili. In particolare, ha sostenuto l’urgenza di dotare gli agenti di taser o di altri strumenti di difesa che possano garantire la loro sicurezza di fronte all’aggressività di individui che non mostrano alcun rispetto per le regole e per coloro che rappresentano l’autorità dello Stato.

L’appello del leader del Sappe rivolge l’attenzione sullo stress e sulle difficoltà affrontate quotidianamente dal personale penitenziario, compresi gli agenti dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti. Essi svolgono il proprio servizio con professionalità, impegno, dedizione e, soprattutto, umanità, nonostante le complesse dinamiche che si verificano all’interno del carcere.

I precedenti

I recenti episodi critici avvenuti a Salerno e Avellino dovrebbero far comprendere ancora di più la pressione a cui sono sottoposti gli operatori penitenziari, e la necessità di adottare misure concrete per migliorare le condizioni di lavoro e garantire la sicurezza di tutti coloro che operano all’interno delle strutture carcerarie.

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