Sta suscitando polemiche la decisione (obbligata) dell’U.S.Agropoli di disputare a Santa Maria di Castellabate la finale play off per la promozione in Serie D contro il Gallipoli. Lo stadio “Guariglia”, infatti, è occupato da un importante evento di atletica che costringerà i delfini a giocare il match al “Carrano”.
Tra i sostenitori dei bianco-azzurri si mescolano sentimenti di rabbia e delusione e non mancano accuse che coinvolgono anche la classe politica.
Le accuse del consigliere Pesce
Il consigliere comunale, Raffaele Pesce, commenta così l’accaduto: «L’Agropoli, l’U.S. Agropoli 1921, non disputerà la partita di domenica, il match più importante dell’anno, allo stadio Guariglia, ma a Santa Maria di Castellabate, per indisponibilità del campo.
Ho sempre considerato il Guariglia come il campo di Agropoli e dell’Agropoli, indistintamente; trovo pertanto irrispettosa della storia del calcio cittadino, della società, dei tifosi e degli stessi agropolesi, questa scelta ed ancor di più l’assoluta assenza di una vera programmazione, anche nel campo dello sport.
La città di Agropoli è davvero chiusa in una coltre di nebbia, bisogna assolutamente uscirne».
La replica del sindaco Mutalipassi
Il sindaco Roberto Mutalipassi, dal suo canto, ha espresso la sua opinione sul caso dicendosi «amareggiato» e invitando tutti ad evitare strumentalizzazioni.
Poi precisa: «si è tentato di fare tutto quanto nelle nostre possibilità per far “coesistere” la finale di calcio con l’altra manifestazione sportiva, programmata da diversi mesi.
Ho interloquito personalmente con il collega sindaco di Gallipoli e con la dirigenza della società ma, se in un primo momento erano stati possibilisti circa lo slittamento in serata o al giorno successivo, alla fine non è stato possibile per loro accettare soluzioni alternative».
Infine un messaggio a tifosi e dirigenza: «Capisco lo stato d’animo dei tanti tifosi ed appassionati ma questo è il momento di stare vicino alla squadra, alla società e soprattutto al Presidente Carmelo Infante che ringrazio, a prescindere dal risultato che verrà domenica, per quanto di bello ed esaltante ci ha regalato finora».