Figli di coppie omogenitoriali: i sindaci chiedono incontro a Meloni sull’argomento

Coppie omogenitoriali, dibattiti in corso per capire qualche posizione prendere in merito, i dettagli

Di Francesca Scola

«Chiediamo un incontro urgente con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi». Queste sono le parole scritte dai sindaci di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze e Bari in una nota congiunta emersa al termine della riunione sulla genitorialità delle coppie dello stesso sesso.

La sinergia dei sindaci

L’unione dei sindaci ha poi affidato a Beppe Sala il ruolo di portavoce presso Bruxelles, dove esprimerà le posizioni comuni. Posizioni che verranno ribadite anche in Italia il 12 maggio a Torino, in un summit sul tema. La nota esprime le preoccupazioni dei primi cittadini nei confronti della tutela dei diritti della comunità LGBTQ+, soprattutto per quanto concerne la loro vita familiare.

La posizione dell’Italia in merito

Le norme italiane attuali risultano, infatti, non conformi alla linea seguita dall’UE comportando una disparità di trattamento delle persone rispetto ad altri Paesi dell’Unione. I sindaci affermano di voler «contrastare le discriminazioni e garantire pienamente i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali», generando un’azione comune in accordo con tutti i primi cittadini dei comuni che vogliano aderire alla manifestazione di dissenso.

Le finalità

Gli obiettivi principali che questa mobilitazione intende raggiungere sono: «il riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali; il matrimonio egualitario con il conseguente accesso alle adozioni così come previsto per le coppie eterosessuali».

Queste idee saranno motivo di discussione tra i rappresentanti cittadini, il Parlamento e il governo attuale. In aggiunta alle richieste avanzate essi affermano di voler continuare a svolgere la propria funzione a tutela dell’interesse dei minori.

Per cui presso i comuni indicati e tutti i comuni aderenti sarà ancora possibile «trascrivere integralmente i certificati di nascita dei bambini, costituiti all’estero con due mamme e non riconducibili ad una gestazione per altri, esclusa dalla legge».

Questa presa di posizione comune mira a creare un fronte compatto ed avverso alla rigidità parlamentare, contraria a garantire questi diritti primari volti a tutelare le famiglie omogenitoriali e i loro figli.

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