L’allarme febbre del Nilo si intensifica nel salernitano, anche se le autorità continuano a rassicurare la comunità. Nuovi casi sono stati registrati nelle ultime settimane, con particolare concentrazione nella provincia di Salerno. L’Istituto Superiore di Sanità ha confermato la presenza del virus West Nile in alcuni uccelli e in un cavallo, sottolineando l’importanza di adottare misure preventive per contenere la diffusione della malattia seppur solo in rari casi rappresenta un pericolo per l’uomo.
Febbre del Nilo, i casi
Ai primi casi segnalati si aggiungono ora due nuovi pazienti ricoverati all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Si tratta di un anziano salernitano e di un uomo trapiantato di Pontecagnano, entrambi in condizioni stabili.
Più gravi le condizioni di un 70enne di San Mango Piemonte e di un 60enne di Roccadaspide, ricoverati in terapia intensiva. Quest’ultimo, però, mostra segni di miglioramento. Ricoverato a Vallo della Lucania anche un anziano di Agropoli.
La febbre del Nilo viene trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette. Nella maggior parte dei casi, l’infezione è asintomatica o provoca sintomi lievi simili all’influenza. Tuttavia, in una piccola percentuale di casi, può causare complicazioni neurologiche gravi, come encefalite e meningite.