Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno concluso un’indagine, che ha portato a denunciare alla Procura della Repubblica 25 persone per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
L’investigazione, che costituisce uno sviluppo dell’operazione “101 e lode” del 2021 (nel cui ambito si era già accertato che 101 persone avevano attestato falsamente di aver conseguito diplomi di qualifica professionale con votazione di 100 centesimi), ha interessato i titoli di servizio che i candidati al concorso indetto dal M.I.U.R. (di cui al Decreto del 30.08.2017), valido ai fini dell’assunzione, a tempo determinato, di personale scolastico A.T.A. (Amministrativo, Tecnico, Ausiliario), hanno dichiarato di aver conseguito presso due istituti scolastici paritari campani.
In precedenti indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, era infatti emerso che tali Istituti, gestiti da “faccendieri” orbitanti nel mondo delle scuole private, non erano altro che meri “diplomifici” e non, quindi, plessi scolastici attivi nell’erogazione di regolari attività didattiche.
Falsi punteggi, le indagini
I riscontri, eseguiti dai finanzieri trevigiani incrociando le risultanze delle investigazioni eseguite a Nocera Inferiore con i dati dei concorrenti, hanno quindi fatto emergere le posizioni di 25 candidati, che hanno falsamente attestato di aver prestato servizio per diversi mesi/anni presso tali “diplomifici”, beneficiando di punteggi utili a scavalcare illecitamente, nella graduatoria generale, coloro che avevano dichiarato titoli realmente conseguiti.
Tale espediente ha permesso loro, nel biennio 2018/2020, di assicurarsi l’assunzione – quali collaboratori scolastici – presso diverse scuole trevigiane.
Nei confronti di collaboratori, assistenti amministrativi e tecnici privi di titoli sono già stati adottati, a cura dei dirigenti degli uffici scolastici, provvedimenti di risoluzione del contratto di lavoro; ora i denunciati dovranno difendersi da contestazioni in sede penale per condotte di falsità, punite con la reclusione fino a due anni.