Disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali e in edizione limitata in vinile 10 pollici, Vléno è il primo EP del cantautore agropolese Giacomo Della Torre, un progetto musicale intimo e denso di emozioni.
Un viaggio sonoro tra nostalgia, desiderio e legame con la terra
Vléno si presenta come un percorso attraverso sentimenti autentici, profondamente vissuti. I sei brani che compongono l’EP (sette nella versione in vinile, con una bonus track esclusiva) esplorano la nostalgia, il desiderio, la speranza e il legame viscerale con la propria terra e con le persone che l’hanno abitata.
Il significato evocativo del titolo Vléno
Il titolo stesso, Vléno, una parola dal significato descritto come misterioso e personale, emerge come «un sussurro che richiama qualcosa di perduto ma sempre vivo». Questa scelta linguistica anticipa la profondità emotiva e la ricerca interiore che caratterizzano l’intero lavoro.
Giacomo Della Torre: erede della tradizione cantautorale del Sud con sonorità moderne
Giacomo Della Torre, figlio dell’indimenticato artista cilentano Mike Pistone, dimostra una sensibilità e un affetto particolari nel mantenere viva la tradizione cantautorale del Sud Italia. Questa eredità viene reinterpretata attraverso una fusione con sonorità moderne e testi di sua composizione. «Questo EP è un modo per restituire vita a tutto ciò che non ho mai smesso di sentire. È anche un dono per chi si riconosce nella sacralità delle parole, quelle capaci di dare forma anche al silenzio e al vuoto», afferma Giacomo Della Torre.
Un lavoro sincero che parla al cuore di tutti
Vléno è descritto come un lavoro sincero, nato nel cuore del Cilento ma con un messaggio universale. Si rivolge «a chi ama, a chi ha perso, a chi guarda avanti, a chi si porge verso il futuro con compassione. A chi attende e accetta ciò che verrà non con paura o giudizio, ma con comprensione profonda, empatia e tenerezza».
Un invito alla comprensione e all’accettazione
In conclusione, Vléno rappresenta una scelta, quella di «vedere se stessi e gli altri, non come individui sbagliati, da modificare e correggere ma come uomini in cammino, feriti ma ancora desiderosi di vivere, di sbagliare e di sognare». Un EP che invita all’empatia e alla profonda accettazione dell’umanità.