«Ecomostro a Palinuro», ambientalisti chiedono interventi: la cittadinanza si mobiliti

Ancora polemiche sul muro costruito nei pressi dell'Arco Naturale. A poco sono servite le rassicurazioni sulla sua provvisorietà

Di Ernesto Rocco

L’associazione ambientalista “Viva il lupo” ha lanciato un allarme sulla realizzazione di una controversa opera di ingegneria naturalistica in un’area di grande valore ambientale e naturalistico. L’associazione denuncia l’impatto devastante di questa costruzione, definita un “ecomostro“, su un territorio già fragile e sottoposto a pressioni antropiche.

L’opera in questione, realizzata a Palinuro, a ridosso dell’Arco Naturale, consiste in una massiccia struttura in cemento, sabbia e reti metalliche, costruita per preservare una falesia marina. Tuttavia, secondo l’associazione, questa soluzione è eccessiva e dannosa per l’ecosistema locale.

Domande senza risposta

“Viva il lupo” solleva numerosi interrogativi sulla scelta di questa soluzione costruttiva, chiedendo: perché non è stata mantenuta la semplice rete paramassi, già presente in altre zone della falesia? Perché sono state utilizzate così grandi quantità di materiali inquinanti come cemento e reti metalliche? E soprattutto, quali saranno le conseguenze a lungo termine di questa opera sulla morfologia costiera e sulla biodiversità marina?

L’associazione sottolinea inoltre la pericolosità del cantiere che sarebbe stato lasciato incustodito e accessibile a tutti, nonostante le ordinanze di divieto. La presenza di rifiuti e il degrado del sito sono la dimostrazione di una gestione inadeguata del cantiere e di un totale disinteresse per l’ambiente.

L’appello all’amministrazione e alle istituzioni

“Viva il lupo” chiede alle istituzioni competenti (Comune, Provincia, Regione, Sovrintendenza e Autorità di Bacino) di intervenire urgentemente per chiarire le ragioni di questa scelta progettuale e per valutare l’opportunità di adottare soluzioni alternative, meno invasive e più rispettose dell’ambiente.

L’associazione invita inoltre la cittadinanza a mobilitarsi per difendere questo prezioso patrimonio naturale e a chiedere alle istituzioni una gestione più trasparente e partecipata del territorio.

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