Torna il tradizionale appuntamento sportivo con la Randonnè de La Via del Grano e sabato 27 maggio la Città di Eboli ospita per la sesta edizione, decine di ciclisti appassionati per un evento davvero partecipato.
Organizzato dall’associazione sportiva dilettantistica ciclistica Eboli Sele Bike la ciclopedalata parte da Eboli e attraversa i comuni di Teora, Castelgrande, Castelnuovo di Conza, Colliano, Sicignano degli Alburni, Ottati e ritorna a Eboli dove, nei pressi del Centro Commerciale Le Bolle si svolgeranno le premiazioni.
La via del grano
Il percorso dell’ottocentesca Via del Grano risale, grosso modo, la valle del fiume Sele, sia sulla destra che sulla sinistra orografica, fino a Ponte Temete, dove si divide in due diramazioni.
L’originale Regio Cammino di Matera, poi Via del Grano, devia verso est fino a giungere ad Atella, Melfi e le pianure lucane del Vulture; il secondo ramo si dirige a nord, prima verso l’alta Irpinia e l’altipiano del Formicoso e, successivamente, raggiunge la Capitanata.
La storia recente
Nei primi del novecento ed in seguito, con la costituzione dell’ANAS, questi percorsi vennero adattati al nascente trasporto su gomma, passando, i veicoli, dalla trazione esclusivamente animale alla emergente motorizzazione.
Con la crescente espansione produttiva della provincia di Foggia, negli anni venti, il ramo principale dalla Via del Grano, divenne quello che parte dalla località Epitaffio di Eboli e termina a Grottaminarda, oggi denominala “strada statale 91 della Valle del Sele”.
La diramazione che parte da ponte Temete, che era la principale, diventò di secondaria importanza, oggi denominata “strada statale 381 del Passo delle Crocelle e di Valle Cupa”. Ambedue le strade attraversano un comprensorio geografico rimasto miracolosamente ben conservato, nonostante l’accanimento della natura (terremoto 1980) e dell’uomo (post-terremoto 1980).
Il percorso
Il percorso della Randonnè, per questioni di chilometraggio (max 200), si snoda totalmente nella prima metà di ambedue le strade, includendo l’intero bacino idrografico dell’alto Sele e, oltre alla provincia di Salerno, sconfina anche il quelle di Avellino e Potenza.