Eboli: Si torna a parlare di Coda di Volpe

La questione Coda di Volpe torna al centro del dibattito politico

Di Silvana Scocozza

Ieri il consigliere comunale di Eboli Filomena Rosamilia, oggi l’amministrazione comunale del Sindaco Conte. Il collettore di Coda di Volpe torna al centro della discussione.

“È mio. È tuo. E la Città ancora aspetta”

Una nota dettagliata quella divulgata da Palazzo di Città.

Nessuna strumentalizzazione, nessuna polemica, nessun merito o demerito. Solo i fatti. Il Depuratore di Coda di Volpe fu costruito dal Consorzio di Bonifica Destra Sele nel lontano 1997. Con fondi europei. 45 miliardi di lire. Collaudato nel 2000. Ma non è mai entrato in funzione. Perché? Era venuto a mancare lo “sprint finale”. Così divenne oggetto di sciacallaggio. Per anni scomparvero “pezzi”. Poi nel 2008 una sciagurata decisione del Commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti lo trasformò, nonostante le proteste in deposito di rifiuti. Né comitati popolari e scioperi della fame, né un sequestro preventivo, né un’interrogazione europarlamentare di Vincenzo Aita e altri deputati delle sinistre riuscirono a fermare De Gennaro. Ne fece la spese persino la statua di San Vito, portata sul sito da don Daniele Peron e letteralmente presa in ostaggio dalle forze dell’ordine.

8mila metri quadrati divennero un enorme deposito di eco balle. Provvisorio si disse. Ma le circa 32mila eco balle restarono lì fino al 2016. A liberare il luogo – del delitto – come lo definì il presidente De Luca – fu infine la Regione dopo 8 anni. Ci volle un altro anno per avviare il progetto di ripristino e rifunzionalizzazione del depuratore. Si giunse così a fine 2017 con il placet della Regione ed un finanziamento di quasi otto milioni di euro.

Poi conferenze di servizi una dietro l’altra, caratterizzazioni pre e post rimozione delle eco balle. Infine l’avvio della gara con l’aggiudica nel 2019. Eppure i lavori non partivano. Modifiche, prescrizioni, adattamenti.

Durante l’ultima campagna elettorale il direttore dell’Asis, alla quale l’impianto era stato “passato” da ormai diversi anni, era ancora in attesa dell’autorizzazione dalla Provincia per i lavori sulla litoranea. Situazione in stand by insomma.

Il cambio di passo

Fino all’insediamento dell’Amministrazione Conte. Da quel momento il Comune di Eboli ricomincia il pressing su Asis, Provincia e Regione. L’Assessore La Brocca scrive e sollecita per ottenere l’autorizzazione dai due enti.

Si tengono le conferenze di servizi necessarie. Incontri in Comune tra cui l’ultimo l’8 febbraio scorso. Vi prendono parte, oltre al Sindaco e all’Assessore La Brocca, anche gli Assessori Consalvo e Marisei per la parte di propria competenza.

Intanto l’Assessore La Brocca sollecita anche l’Enel per l’allacciamento elettrico giacché, in mancanza, le pompe non potrebbero mai funzionare. Ai primi di marzo la richiesta dei lavori ulteriori ritenuti necessari dall’assessorato all’Ambiente viene messa nero su bianco e inviata all’Asis.

La precisazione del Comune

«Si precisa che si tratta di opere già programmate in passato dall’Amministrazione Comunale.
Pertanto, si richiede di provvedere all’adeguamento della progettazione ed all’esecuzione dei lavori per le seguenti proposte:

  • Rete idrica Embrice- S. Andrea
  • Ristrutturazione acquedotto rurale San Berniero-Arenosola
  • Allacciamento fognario al Collettore Corno d’Oro
  • Installazione nuovo serbatoio di approvvigionamento in località Madonna del Carmine
    -Realizzazione vasca accumulo e adeguamento rete idrica convento Sant’Antonio
    -Ristrutturazione Pozzo ed adeguamento rete idrica area PIP
  • Messa in funzione del depuratore in località Coda di Volpe
  • Allacciamento fognario lungo la strada SP175 Campolongo.
  • Estensione della rete fognaria delle aree marginali del centro urbano, prioritariamente lungo le vie Serracapilli e Fontanelle, ove insistono nuclei di case isolate
  • Richiesta di riattivazione dello sportello ASIS presso il Comune di Eboli anche a cadenza periodica da definire
    -Installazione Case delle acque».

Anzi. L’Amministrazione chiede ed ottiene la progettazione della rete fognaria secondaria a Corno d’oro e a Santa Cecilia, promesse ma non ottenute dalle precedenti amministrazioni, e la sostituzione della rete in amianto sita in località Embrice (o Ermice).

L’Asis – e l’Amministrazione – ringrazia sia il direttore Giannella che il Presidente De Masi resisi disponibili in tutti gli incontri tecnici- finalmente inserisce tutte le opere richieste nel Piano di investimenti e assicura il Comune di Eboli che entro l’anno in corso verranno ultimate.
 
Insomma, la questione Coda di Volpe torna al centro del dibattito politico e mentre gli ebolitani aspettano, l’estate si avvicina.

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