Eboli si conferma capitale del gioco degli scacchi. Tre giorni di torneo e oltre 120 iscritti da tutta Italia.

L’appuntamento è fissato per il 5-6-7 gennaio tra le sale dell’Oratorio di San Francesco a via Scalelle e la sala Mangrella

Di Silvana Scocozza

È nato quasi per gioco, poi il corso di scacchi in pochissimo tempo si è affermato come punto di riferimento delle attività all’interno dell’Oratorio San Francesco Anspi della Parrocchia Santa Maria del Carmine fino a raggiungere risultati eccellenti in termini di riconoscimenti e premi. E così torna, per il secondo anno consecutivo, il Torneo di Scacchi Eburum organizzato dall’associazione Cafe de la Regence con il Presidente Cosimo Di Tolla, docente e maestro di scacchi.

L’appuntamento

L’appuntamento è fissato per il 5-6-7 gennaio tra le sale dell’Oratorio di San Francesco a via Scalelle e la sala Mangrella, nel complesso monumentale di San Francesco.

Seconda edizione, dunque, tre giorni interamente dedicati al gioco degli scacchi, oltre 120 giocatori provenienti da sette regioni d’Italia, per un indotto in termini di flusso turistico che coinvolge oltre cinquecento persone e che si rivela importante per la Città di Eboli.

Le dichiarazioni

Occupati i posti letto nel borgo antico e in alcuni hotel del centro, già prenotati i posti a tavola – a pranzo e a cena – per tutto il tempo dello svolgimento del torneo. Una partecipazione importante che ci conferma quanto questo appuntamento sia atteso, sentito e ormai inserito nei circuiti internazionali del gioco degli scacchi”, dicono con soddisfazione gli organizzatori.

A Eboli c’è attesa anche per la presenza di un Gran Maestro proveniente dalla Serbia (massimo titolo per uno scacchista) e per la partecipazione di un maestro internazionale filippino. Saranno presenti durante il torneo Eburum anche maestri Fide italiani. Tantissimi giovani e ragazzi saranno protagonisti di questo appuntamento”.

Scacchi e cultura camminano a braccetto.

Per i giocatori provenienti da varie parti d’Italia è stato organizzato anche un Comitato d’accoglienza: degustazione del pane presso il Forno di Vincenzo per la promozione di un progetto sociale unico nel suo genere e visite guidate nel borgo antico tra chiese, vicoletti e piazze che raccontano la storia della nostra terra”.

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