Eboli Senza fissa dimora dorme ancora per strada

Di Silvana Scocozza

È trascorso più di un mese da quando InfoCilento ha raccolto le istanze dei residenti del borgo antico ebolitano e ha cercato di accendere i riflettori su una storia di disagio e di sofferenza.

Jameel, un giovane straniero senza fissa dimora dorme sotto l’arco di un palazzo storico nel centro antico del comune di Eboli, in una zona trafficata e nelle immediate vicine di attività commerciali. Una strada dove quotidianamente transitano auto e pedoni, donne e uomini, adulti e bambini. Una strada che non è nascosta in un vicolo cieco della periferia più estrema, ma è a due passi “dalla civiltà”.

Dorme e vive per strada questo giovane che avrà presumibilmente una trentina di anni e che sarebbe stato vittima di uno sfratto esecutivo e di una situazione economica che ha assunto conseguenze difficili.

E ogni notte il giovane si protegge dal freddo solo con qualche coperta tirata fin sopra la testa e in previsione della stagione delle piogge la situazione assumerà senza ombra di dubbio risvolti ancora più negativi.

Alcuni residenti preoccupati si sono rivolti più volte agli organi preposti. Qualcuno aveva addirittura garantito che il giovane fosse stato soccorso e accompagnato presso un centro di accoglienza. Ma al contrario nulla è stato fatto.

Anche le telecamere di InfoCilento in un paio di occasioni hanno raccolto testimonianze e preoccupazioni. Con la troupe e insieme ad alcuni residenti siamo stati a trovarlo. Lo abbiamo avvicinato, abbiamo scambiato con lui qualche parola in un italiano quasi incomprensibile. Si chiamerebbe Jameel. Gli abbiamo offerto aiuto.

Ma a distanza di oltre un mese è di queste ore la testimonianza giunta dai residenti che Jameel dorme ancora sotto l’arco storico.

«Questa storia è infinitamente triste. Inaccettabile. E cruda» – ha detto mortificato un residente «continuare a non intervenire, a fare finta di non sapere e a passare oltre è una sconfitta per l’umanità e per chi si riempie la bocca di buoni propositi è un vero fallimento».

Condividi questo articolo
Exit mobile version