Nella seduta del 27 dicembre il Consiglio comunale di Eboli ha approvato una modifica all’addizionale Irpef comunale che aumenta la soglia di esenzione per i redditi più bassi e riduce le aliquote per gli altri scaglioni di reddito. Una manovra che è stata possibile grazie all’uscita dal riequilibrio finanziario.
La riduzione fiscale
Si tratta, dunque, della prima riduzione dell’imposizione fiscale locale dopo circa 15 anni in cui il Comune ha dovuto adottare le aliquote massime, e dell’introduzione di una maggiore equità e progressività nelle imposte, in linea con l’articolo 53 della Costituzione.
Le dichiarazioni
«È una prima misura di una politica tributaria finalizzata a ridurre la pressione fiscale per una maggiore equità e progressività d’imposta. – ha dichiarato l’Assessore Sgritta – Nel corso del 2024 saranno incrementate le attività di riscossione per garantire maggiori entrate alle casse comunali e poter, nel contempo, aumentare l’offerta e la qualità dei servizi resi».
«L’addizionale era stata introdotta nel 2005-2006 – ha spiegato il Presidente Lavorgna – a seguito di un predissesto del Comune e poi del riequilibrio finanziario. Questa prima riduzione è un passo direi storico, che va nella direzione scelta dall’Amministrazione che è quella di non pesare sulle famiglie a basso reddito».
«Il nostro obiettivo – ha sottolineato il Sindaco Mario Conte – è venire incontro alle fasce sociali più deboli con una soglia di esenzione più in linea con l’aumento del costo della vita, alleggerire il carico fiscale per i lavoratori dipendenti e i pensionati, ridurre l’evasione fiscale».
Le novità
In particolare per il 2024 saranno esenti dall’addizionale Irpef comunale i cittadini che hanno un reddito fino a 15mila euro (nel 2023 solo fino a 12mila annui). Risulteranno pertanto esenti circa 2mila cittadini in più rispetto al passato (calcolo sulle ultime dichiarazioni presentate).
Per circa 6mila cittadini, invece, che non oltrepassano la soglia dei 28mila euro annui, l’aliquota scenderà allo 0, 70%. Si tratta per il 26% lavoratori dipendenti e per il 14% pensionati.
Per i redditi fino a 50mila euro, invece, che comprendono circa 3500 cittadini tra dipendenti e pensionati, l’aliquota passerà allo 0, 75%.
Resterà invariata, infine, e cioè allo 0,80%, unica percentuale prevista in precedenza, l’aliquota Irpef comunale per chi supera un reddito annuo di 50mila euro.