Quel che resta della lussuosa imbarcazione arenata sulle coste ebolitane a novembre del 2021 è un ammasso di lamiere. Un pericolo per la pubblica incolumità, per l’ambiente circostante. Una questione di ordine e sicurezza che ormai, probabilmente, non interessa più a nessuno.
Arenata, saccheggiata, distrutta, abbandonata: tra lungaggini burocratiche e disinteresse generale resta arenata sulla spiaggia libera ebolitana la carcassa dell’imbarcazione battente bandiera polacca con armatore spagnolo.
Saccheggiata immediatamente dopo essersi arenata, è diventata col tempo ricettacolo per delinquenti, trampolino per tuffarsi, parco giochi per quelli più avventurosi.
Simbolo di degrado e lungaggini burocratiche che ad oggi non trovano risoluzione.
Da quel lontano novembre del 2021, infatti, nonostante le comunicazioni che pure si sono susseguite tra l’amministrazione comunale ebolitana e le autorità competenti quel che resta della lussuosa barca è solo un ammasso di lamiere, pericolose tra l’altro.
Eppure un ultimatum era stato immediatamente lanciato dal Sindaco Conte: “30 giorni per rimuovere l’imbarcazione” e di anni tra qualche mese ne saranno trascorsi 3.
La vicenda
L’ordinanza a firma del Sindaco di Eboli Mario Conte venne recapitata alla società spagnola, “Neptunus Assets” che avrebbe dovuto provvedere alle operazioni di rimozione dell’imbarcazione da diporto denominata MENSH II della lunghezza di quasi 24 metri entro e non oltre trenta giorni dalla data in calce.
Recepita l’ordinanza attraverso il consolato spagnolo, dell’azione predisposta dall’Ente comunale che doveva servire anche a tutelare la sicurezza del luogo, dei bagnanti e dei gestori delle attività balneari vicino all’area interessata, sono rimaste parole al vento mentre continuano le segnalazioni dei bagnanti indignati che accusano la mancanza di sicurezza, tra degrado e abbandono di uno dei lembi di spiaggia libera più belli del litorale ebolitano è costantemente ripulito dagli addetti ai lavori.