Eboli: “Quando manca sono questi i risultati. Cosa? L’Assessore alla Cultura e, di conseguenza, le politiche culturali”

Dal Partito dei Comunisti Italiani la richiesta di nomina dell’assessore alla Cultura

Di Silvana Scocozza

Arriva dal Partito dei Comunisti Italiani la richiesta di nomina dell’assessore alla Cultura che il Comune di Eboli da due anni non ha. La delega, infatti, la conserva il primo cittadino.
Alfonso Del Vecchio scrive: “In verità, la delega l’ha conservata in capo a sé il Sindaco Conte. Perché? Le risposte possibili sono due. La prima, appartiene a chi non ha a cuore le politiche culturali di una comunità: “Non gli interessa la cultura”.
La seconda, viceversa, dà la giusta importanza alla cultura ovvero la considera necessaria per gestire a pieno il governa della città, la sua identità, la sua immagine, il rapporto con eventuali investitori e i flussi di turismo”.

Le accuse di Alfonso Del Vecchio

De Vecchio non le manda mai a dire e da anni si batte per l’ambiente, per risollevare le sorti politiche della città e per i suoi cittadini: “Il sindaco che fa anche l’assessore alla cultura fotografa insomma una città che si disimpegna sulla cultura o una città che ha invece nella più alta considerazione le attività culturali? Ad oggi, visti i risultati, hanno ragione coloro che si identificano nella prima risposta”.

Il Partito dei Comunisti Italiani non si arrende “e noi continuiamo a insistere sulla urgenza e sulla necessità di un assessore alla Cultura, che non sia il gestore di un centro di ascolto e che non sia individuato tra i presunti depositari della cultura.
Si indicasse una persona che dia originalità alla ricerca e alla ricostruzione dell’identità della nostra città, che facesse chiarezza e pulizia invitando a un “patto culturale” tutte le associazioni, i movimenti, le istituzioni per individuare idee e percorsi, da condividere successivamente. Incontri pubblici ovviamente”.

La questione biblioteca

E poi la questione biblioteca.

“La Biblioteca Comunale deve diventare la casa di tutti, il centro culturale a cui rifarsi e da cui partono tutte le iniziative culturali della nostra città, il vero e unico contenitore delle politiche culturali. Solo così rientreremo nella seconda risposta. Abbiamo bisogno di un assessore alla Cultura disposto a metterci la faccia e a sporcarsi le mani. Soprattutto coraggioso. Perché la nostra città ha bisogno di cose nuove, sentite e perciò vere e deve alzare l’asticella coniugando tradizione e modernità, innovando per continuare ad essere contemporanei, condividendo più proposte che uniscono cultura e turismo, natura e cultura”.

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