L’intervento sui conti correnti, in riferimento alle situazioni debitorie accertate per versamenti comunali non effettuati, si limita alle sole somme dovute ed accertate, non all’intero deposito bancario.
I chiarimenti del sindaco
«La precisazione era necessaria – spiega il sindaco di Eboli, Mario Conte – alla luce delle troppe ed incontrollate voci secondo cui si sarebbe operato un blocco dei conti correnti. Invece si tratta esclusivamente del pignoramento delle somme dovute a copertura di un’esposizione debitoria nei confronti del Comune. L’azione di recupero dei crediti è doverosa, in quanto imposta dalla legge, dai rilievi della Corte dei Conti e dal collegio dei revisori del conto, ma anche per un senso di equità e di giustizia nei confronti dei tanti cittadini che pagano regolarmente le tasse, le imposte e le multe».
La posizione del vicesindaco
Si tratta, in sostanza, del terzo passaggio della procedura con la quale l’Ente comunale deve agire su quanti non hanno versato il dovuto, somme non introitate ed oggetto di tre passaggi procedurali. «La Corte dei Conti – ricorda il vicesindaco con delega al Bilancio, Gianmaria Sgritta – ha sollecitato di mettere in campo azioni tendenti al recupero delle somme dovute. Le procedure di recupero sono state attivate a partire da dicembre 2023, quando furono inviate le lettere ai contribuenti inadempienti, mentre a luglio 2024 si è invece proceduto a far recapitare le lettere di sollecito.
I contribuenti che oggi hanno registrato il pignoramento del conto avevano ricevuto, 10 giorni prima, la lettera di intimazione con la quale avrebbero potuto chiedere la dilazione. Va chiarito che il Comune di Eboli, nel corso degli anni, ha accumulato mancati pagamenti per la Tari di circa 16 milioni di euro, per l’IMU seconda casa circa 4,1 milioni di euro e per le multe circa 3,8 milioni di euro.
È però importante chiarire a tutti, come ha già fatto anche il sindaco Conte, che il pignoramento è solo per la parte del conto corrente pari all’importo dovuto all’Ente. Gli istituti di credito che pignorano importi superiori eseguono attività illegittime, che vanno segnalate, anche perché si tratta di atti non richiesti dal Comune che si limita alle somme accertate a debito».