Eboli, mensa scolastica: il comitato dei genitori fa accesso agli atti

Eboli, proteste per il servizio mensa. La portavoce del comitato genitori Giulia Izzo chiama in causa il sindaco Conte

Di Silvana Scocozza

La notizia tiene banco in questi giorni a Eboli e sia da parte politica che dai cittadini e genitori una bufera si sta a sollevando sull’argomento: la mesa scolastica è sotto la lente d’ingrandimento e Giulia Izzo, portavoce del Comitato Genitori chiama in causa il Sindaco Conte. “La mensa scolastica non è ancora attivata e come comitato dei genitori abbiamo effettuato l’accesso agli atti civico generalizzato, per avere contezza degli iter prodotti sull’appalto mensa scolastica; ora attendiamo i 30 giorni per legge”.

Le richieste dei genitori

Diversi i disagi che questo ritardo sta creando alle famiglie e tante le richieste da parte dei genitori che, per tamponare, devono rivolgersi a ludoteche e scuole private.

La scelta della scuola pubblica, dai tre anni di vita dei bambini, da parte dei genitori, determina una scelta qualitativa e professionale nei confronti degli educatori attualmente pluri-specializzati e del sistema scuola. Ciò non afferma una non competenza o professionalità inferiore, all’interno delle scuole private, ma la scelta della scuola pubblica è una scelta di carattere sociale, volta ad introdurre il bambino non solo in un contesto meno ovattato e protetto, ma anche ad apprendere metodi da parte di educatori che per raggiungere il loro ruolo hanno combattuto ed approfondito i principi educativi necessari e fondamentali allo sviluppo socio-cognitivo del bambino”.

Le dichiarazioni di Giulia Izzo

A nome e per conto del Comitato dei Genitori, l’architetto Giulia Izzo scrive: “Il tempo prolungato è un’ulteriore scelta, per i genitori lavoratori e non, il disagio creato da un disservizio al quale deve assolvere il Comune è paradossale. Se non ci fossero i nonni o doposcuola strutturati, con persone di estrema professionalità e fiducia, come dovrebbero fare i genitori che lavorano e fanno la scelta della scuola pubblica? Al sindaco Conte diciamo: venga a mangiare al tavolo della mensa scolastica, così si renderà conto di persona della situazione, senza bisogno di effettuare lamentele ed inviarle, come già abbiamo fatto, in maniera istituzionale”.

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