La notizia tiene banco in questi giorni a Eboli e sia da parte politica che dai cittadini e genitori una bufera si sta a sollevando sull’argomento: la mesa scolastica è sotto la lente d’ingrandimento e Giulia Izzo, portavoce del Comitato Genitori chiama in causa il Sindaco Conte. “La mensa scolastica non è ancora attivata e come comitato dei genitori abbiamo effettuato l’accesso agli atti civico generalizzato, per avere contezza degli iter prodotti sull’appalto mensa scolastica; ora attendiamo i 30 giorni per legge”.
Le richieste dei genitori
Diversi i disagi che questo ritardo sta creando alle famiglie e tante le richieste da parte dei genitori che, per tamponare, devono rivolgersi a ludoteche e scuole private.
“La scelta della scuola pubblica, dai tre anni di vita dei bambini, da parte dei genitori, determina una scelta qualitativa e professionale nei confronti degli educatori attualmente pluri-specializzati e del sistema scuola. Ciò non afferma una non competenza o professionalità inferiore, all’interno delle scuole private, ma la scelta della scuola pubblica è una scelta di carattere sociale, volta ad introdurre il bambino non solo in un contesto meno ovattato e protetto, ma anche ad apprendere metodi da parte di educatori che per raggiungere il loro ruolo hanno combattuto ed approfondito i principi educativi necessari e fondamentali allo sviluppo socio-cognitivo del bambino”.
Le dichiarazioni di Giulia Izzo
A nome e per conto del Comitato dei Genitori, l’architetto Giulia Izzo scrive: “Il tempo prolungato è un’ulteriore scelta, per i genitori lavoratori e non, il disagio creato da un disservizio al quale deve assolvere il Comune è paradossale. Se non ci fossero i nonni o doposcuola strutturati, con persone di estrema professionalità e fiducia, come dovrebbero fare i genitori che lavorano e fanno la scelta della scuola pubblica? Al sindaco Conte diciamo: venga a mangiare al tavolo della mensa scolastica, così si renderà conto di persona della situazione, senza bisogno di effettuare lamentele ed inviarle, come già abbiamo fatto, in maniera istituzionale”.