Eboli: L’ospedale del Sele sorgerà a Battipaglia e monta la protesta di Forza Italia Eboli

Da Eboli si preparano alle barricate. Forza Italia chiama i cittadini a raccolta e contesta la decisione

Di Silvana Scocozza

La sconfitta della politica e l’abbandono della Città. Protesta Forza Italia e chiama le forze sociali e politiche ad unirsi. Ciò dopo l’annuncio che l’ospedale della Valle del Sele sorgerà a Battipaglia.

Dobbiamo prendere atto che è anche una sconfitta, la scelta di costruire un ospedale unico a Battipaglia, la Piana del Sele necessita di un nosocomio moderno, attrezzato ed efficiente, ed al primo posto viene la vita e la salute delle persone”, scrivono da Forza Italia. E all’indirizzo del Sindaco non mancano accuse.

Le critiche

Ma questa è una sconfitta politica. Vogliamo ricordare che nel 2011 i sindaci di Eboli e Battipaglia avevano sottoscritto con il direttore dell’Asl un accordo per costruire un ospedale unico nei pressi dello svincolo di Eboli e su un terreno dell’Asl”.

A detta di Forza Italia un tempo “la nostra città aveva una autorevolezza nello scenario politico provinciale”.

E poi l’affondo politico. “Questa scelta compiuta dalla Regione Campania ci mortifica ma segnala anche che con l’attuale amministrazione si sono condannati all’autoisolamento”.

Ma il coordinamento e il partito di Forza Italia va oltre e non manca di lanciare accuse importanti: “Ad Eboli si è scelto di affidarsi ad una famiglia che vive di un lontano passato, e lavora per se stessa, per figli, nipoti, zio, pronipoti e per un cognome. Non certo per la crescita della nostra Città. Una amministrazione non dichiara la propria appartenenza politica per la semplice ragione che si aspetta di stabilire dove deve essere candidato – a destra, sinistra, centro – il rampollo di famiglia”.

Accuse chiare e senza mezzi termini: “Nel frattempo, tutti fermi, e ferma l’amministrazione comunale in attesa delle decisioni altrui”.

L’allarme

Forza Italia Eboli lancia l’allarme e chiede alle forze sociali e politiche della Città di uscire dal silenzio e dalla fase di osservazione del naufragio politico, per costruire una alternativa al declino di Eboli.

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