Autismo non è solo il 2 aprile. Alessandro Lamonica ventuno anni, affetto da autismo e tre esami all’università alla facoltà di Studi Diplomatici Internazionali presso l’UNISA.
La storia
Quella di Alessandro Lamonica è una storia molto significativa, fatta di sacrifici e grande impegno, di dedizione e supporto. Di giornate intere diviso tra impegni di routine e gestione della autonomia personale. E grandi risultati in termini di inserimento sociale. Si chiama Alessandro, vive a Eboli, e ha un sorriso meraviglioso. E’ appassionato di Storia e Geo Politica, ha vissuto in Città fino all’età di 6 anni poi si è trasferito con la sua famiglia a Torino dove ha avuto la diagnosi di Autismo e lì ha vissuto fino al 2021. Ha frequentato il Liceo Artistico di Eboli, si è circondato di amici e di spensieratezza e si è diplomato con un ottimo profitto. Alessandro adora tutto ciò che è sapere, informazione, notizia, approfondimento. E’ curioso di imparare, di apprendere, studia per conoscere. La sua storia, è la storia di un ragazzo come tanti. Affiancato e sostenuto da una famiglia che non lo lascia solo mai ma che, al contrario, lavora costantemente per potenziare la sua autonomia.
“La conoscenza è per me l’unico modo per avere una vita migliore”
“La conoscenza è per me l’unico modo per avere una vita migliore. Trasmettere alle persone i propri pensieri e ascoltare le loro idee mi fa scoprire mondi fantastici”. Scriveva così Alessandro il 2 aprile del 2024 in occasione della giornata mondiale della consapevolezza dell’Autismo. Un messaggio affidato ai social che tanto ama, ma che gestisce con parsimonia e sempre affiancato da mamma Carmen. “Il 2 Aprile non deve essere solo un momento di celebrazione dell’Autismo ma un momento di riflessione concreta su questo peculiare funzionamento”. In queste parole si può riassumere concretamente la giornata di Alessandro, ragazzo ebolitano che frequenta la facoltà di Studi Diplomatici Internazionali presso l’UNISA. Apparentemente una giornata come le altre, come quella di qualsiasi studente, ma per Alessandro rappresenta una vera e propria “rivoluzione”: un passo avanti per abbattere quelle barriere rappresentate da pregiudizi e disinformazione sull’Autismo.
Il commento della mamma di Alessandro
La mamma di Alessandro, la professoressa Carmen Carnevale, Garante delle persone con disabilità del Comune di Eboli, supporta e sostiene con impegno quotidiano le attività di Alessandro studente universitario. Dai viaggi insieme alle emozioni condivise. Ed è proprio lei che sottolinea come «l’UniSa sia ben organizzata nell’accoglienza dei ragazzi con disabilità offrendo degli Organismi dedicati con funzioni di coordinamento, monitoraggio e supporto delle iniziative concernenti l’integrazione nell’ambito dell’Ateneo. Sono tanti i ragazzi con disabilità iscritti all’Università che riescono a concludere il loro percorso di studi». Alessandro ha voluto fortemente continuare gli studi. L’inserimento non è stato facile, visto il peculiare funzionamento, ma ora Alessandro si dimostra sempre più entusiasta e sostiene di aver trovato una sua dimensione e un ambiente in cui sta bene e si sente realizzato. «Certo c’è ancora tanto lavoro da fare per raggiungere una piena autonomia ma sono sicura che la passione per lo studio delle materie che predilige lo porterà a raggiungere importanti risultati».
Il grande risultato finora raggiunto è stato però frutto di un lavoro di anni. La famiglia ha sempre creduto in lui e l’ha supportato potenziando i suoi interessi e le sue passioni. Un percorso verso l’autonomia e soprattutto verso la consapevolezza della propria condizione sono stati vitali. La storia di Alessandro è la storia di tanti ragazzi con autismo che hanno trovato nelle loro passioni uno strumento potente per migliorare la loro qualità di vita e chissà un’occasione per intraprendere una carriera.
Le iniziative ad Eboli
Domani, mercoledì 2 aprile, anche la Città di Eboli celebra la giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo e lo fa attraverso due iniziative di sensibilizzazione: l’illuminazione del colore blu, simbolo dei disturbi dello spettro autistico, del Palazzo di Città e l’inaugurazione di una panchina blu in via Umberto Nobile dinanzi alla sede dell’Associazione Liberi di Sognare alla quale parteciperà anche la Garante comunale per i diritti delle persone con disabilità Carmen Carnevale. Domani pomeriggio, infatti, con il coordinamento di Rita Rosati mamma di Simone, un simpatico adolescente con la diagnosi di autismo e alla presenza di tanti utenti e delle loro famiglie aprirà ufficialmente le porte al pubblico e agli associati la sede dell’Associazione Liberi di Sognare.