Era nell’aria e non si è fatta attendere. La crisi politica che nelle ultime settimane si respira nei corridoi di Palazzo e tra i gruppi di maggioranza che sono all’opposizione della maggioranza stessa, sta facendo registrare “feriti e caduti”.
Negli ambienti politici è all’ordine del giorno la questione e il Partito dei Comunisti Italiani attacca Mario Conte e i suoi.
La nota del Partito dei Comunisti Italiani
“Epilogo scontato. Non poteva finire diversamente. Liste elettorali messe insieme per vincere, senza alcun collante programmatico e culturale e composte da “avversari quasi nemici” fino a pochi mesi prima. Giunta comunale nata, dopo la vittoria ottenuta con il 24% dei voti, quindi, minoranza in città, dopo diverse traversie con una squilibrata distribuzione delle deleghe: Lavori Pubblici e Urbanistica da un lato e Sviluppo economico e Patrimonio dall’altro. Tutte nelle mani dei fidati. Presidente del Consiglio Comunale eletto costringendo i consiglieri ad una estenuante maratona.”
Il partito di Alfonso Del Vecchio e di Annamaria Paesano, insieme ai fedelissimi e agli iscritti non usa mezze misure e attacca:
“E’ apparso immediatamente evidente che, senza alcuna visione di città e la concentrazione solo sulla ricerca del potere e sulla sua spartizione, la città passasse in secondo piano. Con questi precedenti e obiettivi era solo questione di tempo e gli equilibri sarebbero saltati”.
E ora? “Eboli Domani, nome che sembra quasi una presa in giro, (lo stesso di una associazione culturale che da anni opera sul territorio, ndr) otterrà qualche poltrona, e così avanti fino al prossimo ricatto, politico o no. Ormai la strada è tracciata: basta che 3 o 4 consiglieri si mettano d’accordo e minaccino di “bloccare le attività istituzionali” e si tornerà punto e a capo”.
I Comunisti Italiani rincarano:
“Deboli. Debole il Sindaco, debole la giunta e debole il consiglio comunale. Inerme la nostra città. Hanno già fallito, dopo neanche un anno e mezzo. Ci auguriamo, ma non ci speriamo, che, con un sussulto di orgoglio e dignità, decidano di abbandonare e di ritirarsi a vita privata. Questa maledizione, costituita da una classe politica improvvisata e pressapochista, che sembra attanagliare Eboli non può e non deve durare in eterno”.