Eboli: dolore e commozione per l’ultimo saluto ad Antonio Cicalese

Giorno di lutto per l'intera comunità di Eboli per l'ultimo saluto al giovane Antonio Cicalese. Piange la comunità locale e si ritrova numerosa a rendere l’ultimo estremo saluto terreno al giovane Antonio Cicalese, il 28enne deceduto in seguito all’incidente stradale verificatosi la settimana scorsa sulla Strada Statale 18 all’altezza dello svincolo di Capaccio Paestum

Di Silvana Scocozza
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Giorno di lutto per l’intera comunità di Eboli per l’ultimo saluto al giovane Antonio Cicalese. Piange la comunità locale e si ritrova numerosa a rendere l’ultimo estremo saluto terreno al giovane Antonio Cicalese, il 28enne deceduto in seguito all’incidente stradale verificatosi la settimana scorsa sulla Strada Statale 18 all’altezza dello svincolo di Capaccio Paestum. Le urla della nonna Carmela straziata dal dolore, il nonno Giuliano distrutto. I fratelli Giuliano, Rosario, Paolo, visibilmente commossi. La mamma Ornella Maiorano devastata e in lacrime e il papà Armando, chiuso stretto in un dolore che toglie il fiato. La fidanzata Aurora tremendamente provata. Gli zii, i cugini, gli amici. Tanti. La chiesa di San Bartolomeo Apostolo gremita all’inverosimile e il feretro portato a spalla, dai fratelli e dal papà di Antonio, che ha attraversato la navata principale.

Un silenzio assordante, quasi a raggelare gli animi, rotto solo da singhiozzi e lacrime. E ad accogliere il feretro e la famiglia e le tante persone presenti e i tanti ultras giunti da ogni angolo d’Italia, padre Salvatore Mancino, don Agostino, il diacono Cosimo. Ad officiare il rito funebre don Roberto Faccenda il prete che indossa la maglia della Salernitana sotto la tonaca, che conosce le canzoni e i cori, che abbraccia i tifosi in momenti di gioia e di sconforto e che è cappellano della sua squadra del cuore e che ha sempre parole di amore e conforto per tutti, non poteva non officiare il rito funebre per il giovane Antonio che nel dna conserva fede e passione calcistica come papà Armando, come i suoi fratelli, come i suoi zii. Una omelia che ha fatto bene ai cuori, che ha restituito un pizzico di serenità e che ha donato alla famiglia speranza e conforto. Che ha parlato del senso della vita e della dignità, dei valori della famiglia e dell’amicizia, della fede, dell’amore.

Gli amici e le testimonianze

Striscioni e palloncini, bandiere e magliette bianche stampate “portandoti nel cuore…ti rendiamo immortale”. “Rimarrai sempre nei nostri cuori Cicaboom”. Una macchina perfetta in organizzazione e coreografia messa a punto dal Nucleo 84 e dai tifosi della Ebolitana calcio, dalla Eboli Ultras, che hanno fatto da cornice ad un momento infinitamente triste portando l’ultimo saluto terreno ad Antonio in maniera singolare e partecipata. Indimenticabile. Tante moto con i motori accesi sistemate all’angolo di viale Amendola, sono gli amici motociclisti di Antonio giunti in massa per l’ultimo saluto. Fumogeni rossi, gialli, azzurro ebolitana.

“Tutt’appost. Mo veco io” ha detto don Roberto dal pulpito, ripetendo una frase che Antonio era solito rivolgere agli amici in difficoltà. Una lettera toccante dedicata ad Antonio da parte della cugina, la lettera straziante della fidanzata Aurora, le parole degli amici di sempre e le testimonianze d’amicizia e di affetto, di sostengo e vicinanza anche sportiva sono arrivate personalmente dalle squadre e dai tifosi del Catania, Savoia Torre Annunziata, Sarno.

Lo striscione “Il nostro sostegno non cesserà mai” Nucleo 84 campeggia su tutti e ricordare l’amicizia con papà Armando. Quando il feretro ha lasciato la chiesa diretto al cimitero di via Foscolo, un applauso lungo, quasi interminabile, ha emozionato i presenti. Gli abbracci hanno fatto il resto. Le lacrime hanno bagnato una afosa mattinata di luglio. È un giorno triste per la comunità ebolitana. Un giorno di dolore.

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