Eboli: dissequestrati i pitbull che uccisero Francesco Pio, ma futuro incerto

Dovranno seguire un programma di recupero comportamentale prima di poter essere restituiti ai proprietari o dati in affido

Di Ernesto Rocco

A seguito degli accertamenti tecnici, la Procura di Salerno ha disposto il dissequestro dei due pitbull che il 22 aprile scorso hanno causato la tragica morte del piccolo Francesco Pio, di soli 13 mesi. I cani, attualmente ancora custoditi in un rifugio del Casertano, non saranno però immediatamente restituiti ai proprietari.

Un percorso di recupero per i cani

Come disposto dalla Procura, i due pitbull dovranno infatti seguire un programma di recupero comportamentale presso un centro specializzato di Napoli. Un percorso resosi necessario alla luce della tragica aggressione che ha strappato la vita al piccolo Francesco Pio. Il costo del programma sarà a carico dei due proprietari dei cani, i quali sono indagati, insieme alla madre e ai due zii del bambino, per omicidio colposo.

Futuro incerto per i pitbull

Resta da capire se i proprietari decideranno di sostenere le spese per il recupero dei cani. Se dovessero rifiutare, i pitbull, una volta completato il programma di riabilitazione, potrebbero essere dati in affido a una nuova famiglia.

Le indagini proseguono

Nel frattempo, la Procura di Salerno, diretta dal procuratore capo Giuseppe Borrelli, continua le indagini per chiarire la dinamica dell’accaduto e accertare eventuali responsabilità da parte dei proprietari dei cani e dei familiari del piccolo Francesco Pio.

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