Circa trenta minuti. Questo il lasso di tempo che sarebbe trascorso tra l’attacco dei pitbull al piccolo Francesco Pio e la richiesta di aiuto. Un periodo su cui la Procura vuole vederci chiaro. Ci sono stati ritardi? E per quale motivo? Il nonno del piccolo ha chiarito che dopo l’episodio è uscito fuori a chiedere aiuto. Quando è tornato ha trovato già i sanitari sul posto.
Indagini a 360 gradi
Cosa è accaduto tra le urla strazianti del piccolo, udite dai vicini intorno alle 8, e la telefonata ai soccorritori delle 8.28 non è stato in grado di dirlo non essendo presente. Lo chiariranno gli inquirenti che starebbero passando al vaglio i tabulati telefonici dei familiari di Francesco Pio, comprese le chiamate intercorse dopo la tragedia.
Indagati 5 per omicidio colposo
Nel registro degli indagati per omicidio colposo in concorso per omessa custodia di animali figurano i proprietari dei cani, gli zii del bambino presenti sul luogo del dramma e la mamma di Francesco Pio.
La richiesta di giustizia è forte da parte della famiglia. La nonna materna, Alfredina, ha puntato il dito contro i proprietari dei pitbull: “Non sono venuti nemmeno ai funerali di Francesco Pio. Chi ha sbagliato deve pagare”.
Il sindaco Conte: “Maggiori controlli e regole più ferree”
Il sindaco di Eboli, Mario Conte, ha sollecitato maggiori controlli su chi detiene cani potenzialmente pericolosi e ipotizza la creazione di un regolamento comunale ad hoc per stabilire norme più severe rispetto a quelle vigenti.