Le rapine a danno delle attività commerciali e l’escalation di fatti criminosi tengono la comunità ebolitana col fiato sospeso e all’indomani dell’ennesima rapina a danno della farmacia Romano di via Veneto, tornano a far sentire la loro voce i rappresentanti locali di Confesercenti e Unimpresa. I presidenti delle due associazioni di categoria Donato Santimone e Massimo Giusti accusano l’amministrazione comunale di scarsa attenzione verso i commercianti sia dal punto di vista della sicurezza che per quanto concerne la parte relativa alla promozione di vere politiche produttive e non le mandano a dire.
Le dichiarazioni di Confesercenti
«Da circa tre anni insieme a Unimpresa abbiamo proposto di aumentare il livello di sicurezza delle attività commerciali cittadine sostenendo le attività che volessero dotarsi di impianti di videosorveglianza oppure di migliorare quelli già esistenti. Si potrebbe stimolare gli esercizi commerciali a sostituire le saracinesche con modelli a vista che consentano di aumentare le luci e la illuminazione in certe aree delle città. Si potrebbe proporre di attivare il programma “Mille occhi sulle città” previsto dal Ministero degli Interni e che trova riscontro in tante realtà italiane favorendo, inoltre, anche la partecipazione delle imprese private di vigilanza presenti sul territorio. Accanto alla fase di repressione ovviamente va aumentato il lavoro nelle scuole e presso le famiglie. È centrale inoltre l’attivazione di iniziative che stimolino i cittadini ad “occupare” maggiormente le città».
Unimpresa
«Abbiamo chiesto a più riprese un incontro con l’amministrazione comunale, col sindaco, con gli assessori alla sicurezza e alle attività produttive, con i commercianti del centro e delle periferie ma non siamo riusciti ad ottenere ascolto. Abbiamo raccolto le istanze degli imprenditori e dei commercianti che continuano a chiedere di essere ascoltati e tutelati. Tutti, indistintamente, ci chiedono di contribuire a porre rimedio al dilagante fenomeno della criminalità che sta tenendo col fiato sospeso non solo i commercianti ma anche i residenti. Non bastano le azioni di controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine che comunque presidiano la città, perché questa amministrazione si è dimostrata ostile nei confronti delle associazioni di categoria dei commercianti e sorda alle nostre richieste».