Un nuovo episodio di violenza si è verificato nella città di Eboli. Ieri mattina, un’infermiera del 118 è stata aggredita mentre trasportava una paziente da un bar in viale Amendola all’ospedale. La lite, nata da un banale malinteso, è degenerata a bordo dell’ambulanza, sfociando in un’aggressione fisica.
L’episodio
L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di crescente violenza nei confronti del personale sanitario, costretto a operare in condizioni sempre più difficili. La carenza di medici a bordo delle ambulanze, spesso sostituiti da infermieri e autisti, espone i soccorritori a rischi maggiori, rendendoli bersagli di aggressioni verbali e fisiche.
La situazione è aggravata dalle lunghe attese nei pronto soccorso, dove la carenza di personale medico provoca stress e frustrazione tra i pazienti, sfociando talvolta in episodi di violenza.
Un sistema sotto pressione
L’aggressione di ieri è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. È urgente investire nella sicurezza dei soccorritori, aumentando il numero di medici a bordo delle ambulanze e potenziando le misure di protezione per il personale sanitario.
Inoltre, è necessario affrontare il problema delle lunghe attese nei pronto soccorso, garantendo un adeguato numero di medici e infermieri e ottimizzando i flussi dei pazienti.
La politica di fronte al problema
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, lunedì 16 settembre, sarà a Eboli per inaugurare le nuove sale operatorie nuove, ma a lui si chiede anche di affrontare la questione della carenza di personale e delle aggressioni ai soccorritori.
I cittadini chiedono maggiore attenzione e rispetto.