Nel 2022, in un solo semestre, sono stati installati 71.951 impianti fotovoltaici aggiungendo 1 GW di nuova potenza. Il mercato del Fotovoltaico cresce costantemente, secondo quanto riporta l’ultima analisi Gaudì di Italia Solare.
Nonostante i risultati raggiunti finora, persistono dubbi sul Fotovoltaico, alcuni decisamente ingiustificati e assurdi. Ad esempio, c’è ancora chi crede che i pannelli fotovoltaici siano dannosi per l’ambiente o che sottraggano terreni all’agricoltura.
Sfatiamo alcuni dei falsi miti più diffusi in materia che ci fanno capire che non conviene diffidare dell’innovazione.
Dubbi sul Fotovoltaico: 5 falsi miti sfatati
Pannelli fotovoltaici inquinanti e difficoltà di smaltimento: totalmente FALSO
Circola una teoria secondo cui i pannelli fotovoltaici sono difficili da smaltire e, di conseguenza, altamente inquinanti.
La realtà è l’esatto opposto di questo falso mito. I pannelli solari sono realizzati principalmente con silicio, un materiale a basso impatto ambientale e riciclabile. In media, ogni pannello, in fase di dismissione, viene riciclato per l’80-90%.
Il Fotovoltaico non riduce le emissioni di CO2: FALSO
I pannelli fotovoltaici non riducono le emissioni di CO2? E’ assolutamente falso.
Un’affermazione del genere potrebbe risultare vera se si limitasse alla fase produttiva del pannello. Questo perché, nelle fabbriche dove si producono i pannelli, l’energia utilizzata è ancora quella tradizionale ovvero da carbone. Sta di fatto, però, che le rinnovabili ultimamente rappresentano una percentuale sempre più elevata e significativa nel mix energetico globale.
C’è un altro aspetto importante da considerare. L’energia impiegata per costruire un modulo fotovoltaico è largamente compensata dall’energia prodotta dal pannello in meno di un anno di attività, dopodiché il modulo comincerà ad essere pulito e rinnovabile al 100%.
L’impianto fotovoltaico sottrae terreni all’agricoltura: FALSO
Appare necessario chiarire ogni dubbio in merito al terzo punto relativo alla convinzione sbagliata secondo cui gli impianti fotovoltaici tolgono terreno utile all’utilizzo agricolo.
Facciamo qualche calcolo sulla base dei dati annuali più recenti riportati da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)
Considerando che, su una superficie agricola totale di 16,6 milioni di ettari, la parte effettivamente usata è più o meno di 12,4, ne restano inutilizzati circa 4,2. A questi 4,2 milioni di ettari bisogna aggiungere oltre 120mila ettari di superficie abbandonata ogni anno.
Per ridurre le emissioni di gas serra, entro il 2030 occorrono 43 GW di nuovi impianti fotovoltaici corrispondenti a 56mila ettari di superficie. Il 30% dei GW necessari si potrebbe ricavare da pannelli fotovoltaici installati sul tetto. Di conseguenza, la superficie da sfruttare per il fotovoltaico dovrebbe aggirarsi intorno ai 39.000 ettari, che equivalgono ad un terzo delle superficie agricola abbandonata ogni anno ed allo 0,24% della superficie totale.
Senza dimenticare che è possibile sfruttare il terreno sottostante i pannelli per le coltivazioni agricole. Ma affronteremo meglio con un altro approfondimento il discorso legato all’agri-fotovoltaico.
Il Fotovoltaico è pericoloso per ambiente, biodiversità, paesaggio: FALSO
La convinzione che il Fotovoltaico rappresenti un rischio per il paesaggio e per l’ambiente e che possa compromettere la biodiversità non è soltanto falsa ma quantomeno assurda. Lo dimostra il fatto che esiste il divieto di installare pannelli a terra su aree protette o di pregio paesaggistico/naturalistico.
Ciò che compromette e distrugge la biodiversità non riguarda i pannelli fotovoltaici ma l’eccessivo utilizzo di pesticidi nei terreni agricoli.
Questo falso mito non va soltanto sfatato ma ribaltato. Nelle zone agricole in cui vengono installati impianti fotovoltaici non è consentito utilizzare diserbanti e sostanze chimiche, quindi il Fotovoltaico rappresenta un vantaggio per la salute e la salvaguardia del terreno.
Il Fotovoltaico è una fonte energetica imprevedibile e inaffidabile: FALSO
Il quinto ed ultimo mito da sfatare è l’idea che il Fotovoltaico sia una fonte energetica inaffidabile nel senso di imprevedibile, non programmabile e che non permette di sfruttare l’energia solare nelle ore notturne.
Di base, non si può negare che l’impianto fotovoltaico produca energia quando c’è sole. In mancanza di sole, però, si può utilizzare energia solare integrando i pannelli fotovoltaici con un accumulatore (storage) capace di immagazzinare l’energia generata di giorno per disporne nelle ore notturne o nei giorni piovosi e con scarsa luminosità. La presenza di un accumulatore permette di fruire dell’energia solare 24 ore su 24.