Donazione degli organi: comune del Cilento sul podio campano

Donazione organi in Italia: il quadro emerge dall'Indice del Dono 2024. Bene Perito secondo nella graduatoria regionale

Di Ernesto Rocco
Donazione degli organi comune del Cilento sul podio campano

Trento si conferma, per il terzo anno consecutivo, la città italiana più generosa in materia di donazione organi. Al momento del rinnovo della carta d’identità, i cittadini trentini esprimono il loro “sì” con una percentuale del 78,1%, posizionando la provincia alpina al primo posto tra i comuni con oltre 100mila abitanti.

A livello nazionale, sono i trentenni sardi i più propensi alla donazione, con un indice pari all’84,7%. Un dato che emerge dall’Indice del Dono 2024, il rapporto annuale redatto dal Centro nazionale trapianti per monitorare le dichiarazioni di volontà registrate negli uffici anagrafici italiani.

Il quadro nazionale

L’analisi del Centro nazionale trapianti evidenzia luci e ombre. Se da un lato Trento, Verona, Sassari e Livorno si confermano virtuose, dall’altro le grandi città come Milano, Torino e Roma registrano un calo nelle donazioni.

La Campania ed il Cilento

La Campania, i cui risultati sono tutt’altro che lusinghieri, vede però sul podio anche il Cilento, con Perito: L’indice del dono è del 75,58% con l’82% di si e il 18% di no. Solo il 27,5% di astenuti. Sul podio campano c’è Montefalcone dove però al 100% di si si contrappone un 51% di astenuti. Terzo posto per Tufino a Napoli dove pure si regista il 100% di si ma con il 64% di astenuti.

Il Cilento era già risultato virtuoso nel 2022 quando nella classifica regionale si posizionarono i comuni di Sessa Cilento (secondo) e Sant’Angelo a Fasanella (terzo).

Età e propensione alla donazione

L’Indice del Dono 2024 indaga anche la correlazione tra età e propensione alla donazione. Tra i 31 e i 40 anni, i sardi sono i più generosi (84,7%), mentre tra i 49 e i 60 anni spiccano i trentini. Tra i più giovani, invece, si registra un calo di consensi, con una media nazionale del 68,9% e una percentuale di contrari pari al 31,1%. In questa fascia d’età, i valdostani si distinguono per la più alta percentuale di “sì” (81,7%).

Oltre i 70 anni, la situazione si inverte: i “no” alla donazione aumentano considerevolmente, raggiungendo il 41,5% tra i 71-80enni e il 55% tra gli ultraottantenni. Un dato che potrebbe essere dovuto a errate convinzioni sulla fattibilità della donazione in età avanzata.

Ad oggi, il Sistema informativo trapianti (SIT) conta circa 19 milioni di dichiarazioni registrate, di cui 13,5 milioni di consensi e 5,5 milioni di dinieghi.

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