Croce di bronzo al merito dell’Esercito da parte del ministero della Difesa per Ciro Aprea, professore presso l’Università di Salerno. Il riconoscimento arriva per aver contribuito ad elevare il lustro e il prestigio dell’Esercito Italiano e delle Forze Armate in campo nazionale ed internazionale.
Chi è Ciro Aprea
Nato a Napoli nel 1962 Ciro Aprea è professore di Fisica Tecnica Industriale nel Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli studi di Salerno. Nel suo curriculum anche quello di maggiore della Riserva Selezionata del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito Italiano.
Il riconoscimento
Il riconoscimento ministeriale è arrivato perché fondamentale è stato il suo supporto durante la campagna vaccinale anti COVID – 19. Nelle vesti di maggiore del corpo degli ingegneri dell’Esercito, è stato direttore tecnico dell’aeroporto di Pratica di Mare nell’ambito del contenimento e contrasto durante l’emergenza pandemica, che, come si legge nella motivazione, «gestiva con rara perizia, indiscussa competenza ed eccezionale spirito di sacrificio tutti gli aspetti relativi alla delicata e critica catena del freddo per la conservazione dei vaccini, contribuendo al successo della campagna vaccinale».
«E’ stato un lavoro molto intenso, ma se oggi ci troviamo in queste condizioni il merito è proprio della campagna vaccinale» spiega il professore universitario campano, a conferma anche dell’importante ruolo svolto proprio da un’Università del Sud durante l’emergenza pandemica. «Neanche una dose di vaccino è andata perduta» aggiunge, fiero, il maggiore Aprea.
Attualmente, è impegnato nei lavori, tra l’altro in fase di ultimazione, per il nuovo deposito nazionale dei vaccini 12 celle a -75°C e 6 celle a +30°C -30°C. «Nella fase di progettazione e costruzione delle nuove celle frigorifere di cui sarà dotato il nuovo deposito nazionale vaccini, dovrò recarmi presso il costruttore per seguire criticamente le fasi di progettazione e costruzione prima della spedizione verso il deposito nazionale dove seguirò tutte le fasi di collaudo per ciascuna cella frigorifera» conclude l’ingegnere Aprea.