Dallo studio dei centenari del Cilento scoperta la proteina della longevità: ringiovanisce il cuore e protegge dall’infarto

Questo studio ha dimostrato che la proteina BPIFB4, in particolare la sua variante LAV-BPIFB4, ha un potenziale terapeutico importante per le malattie cardiovascolari.

Di Costabile Pio Russomando

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista internazionale “Cell Death and Disease” ha dimostrato che una proteina, chiamata BPIFB4, può proteggere il cuore dai danni dell’infarto e ringiovanire il sistema cardiovascolare.

La proteina della longevità

La proteina BPIFB4 è già nota come “gene della longevità”, perché è particolarmente diffusa tra i centenari. In questo studio, iniziato proprio dagli osservando gli anziani del Cilento, i ricercatori hanno scoperto che la proteina LAV-BPIFB4, una variante della BPIFB4, è in grado di rendere le cellule cardiache umane più resilienti al danno indotto da un infarto.

In particolare essa agisce sui cardiomiociti, le cellule che contraggono il cuore, rendendole più forti e resistenti. Questo permette al cuore di recuperare più rapidamente dopo un infarto.

Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori dell’IRCCS MultiMedica di Milano e dell’Università di Bristol. Il team è guidato dal professor Annibale Puca, capo laboratorio presso l’IRCCS MultiMedica e docente di Genomica Medica all’Università di Salerno.

“Questi risultati sono molto promettenti”, ha dichiarato il professor Puca. “La proteina LAV-BPIFB4 potrebbe rappresentare un nuovo farmaco per la cura e la prevenzione delle malattie cardiovascolari”.

Prossimi passi

I ricercatori stanno ora lavorando per testare l’efficacia della proteina LAV-BPIFB4 in studi clinici su pazienti con insufficienza cardiaca.

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