Dall’hackathon di Padula parte l’innovazione delle aree interne e la sfida allo spopolamento

Si è svolto sabato 11 e domenica 12 novembre a Padula, nella splendida cornice della Certosa di San Lorenzo,

Di Federica Pistone

Si è svolto sabato 11 e domenica 12 novembre a Padula, nella splendida cornice della Certosa di San Lorenzo, la terza edizione del Silicon Valley Study Tour Hackathon Padula 2023, il terzo evento di questo genere in Italia e il primo del centro-sud.

La manifestazione, incentrata prevalentemente sulla sostenibilità ambientale, è stata organizzata da Monaci Digitali, Vallo Web Digital Hub e Silicon Valley Study Tour, con il sostegno delle aziende Cardinale Group, Pinto, Sistema Cilento e ShopNow e grazie al patrocinio del Comune di Padula.

Alla maratona creativa hanno partecipato circa 100 ragazzi, provenienti da tutta l’Italia, suddivisi in 18 squadre (tavoli), che hanno lavorato per due giorni alla progettazione e allo sviluppo di idee legate al tema della sostenibilità ambientale. A supervisionarli esperti e consulenti di livello internazionale, tra i quali, direttamente dalla Silicon Valley per l’evento, Antonella Rubicco, cofounder e Ceo di A3Cube Inc, Cosimo Spera, docente universitario, fondatore e Ceo in Silicon Valley di Minerva CQ.

Un’entusiasmante competizione tra i partecipanti per aggiudicarsi varie borse di studio

Terminata la fase progettuale, una giuria di esperti e imprenditori ha valutato tutte le proposte elaborate, assegnando il primo premio al team BRIDGIT del tavolo 12, composto da Antony Belgianni, Giuseppe Marcone, Giuseppe Marotta, Rocco Pizzulo e Domenico Pierri. Il team ha implementato un sistema di mobilità per i dipendenti delle aziende, attraverso la Redazione di piani di Mobility Management, l’uso di algoritmi di Graph Theory and AI e la combinazione tra l’utilizzo di mezzi di trasporto personali, mobilità condivisa (car-sharing e trasporto pubblico) e alternative elettriche a basso impatto (monopattini, e-bike).

L’idea progettuale ha convinto tutti i giudici della gara. Così come è stata considerata altrettanto valida anche l’idea elaborata dal team USEDTO del tavolo 1, composto da Nicola Moscufo,
Christian Pio Palermo, Francesco Moscufo e Ferdinando Del Vecchio.

I cinque partecipanti hanno sviluppato una soluzione in grado di aiutare i ragazzi a poter sfruttare i testi inutilizzati, favorendo così la sostenibilità. Il progetto innovativo si è aggiudicato il premio messo in palio da Banca Sella che preveda l’utilizzo per tre mesi del co-working SellaLab di Salerno.

Infine il terzo premio, offerto da Moby Dick ETS, è andato al team WATER WATT ENERGY del tavolo 10, formato da Daniele Pericolo, Piergiorgio De Paola, Francesco Spolzino e Giovanni Ippolito, tutti studenti del Vallo di Diano. In questo caso, il progetto prevedeva il riuso dell’acqua potabile per la produzione di energia idroelettrica. Grazie a quest’idea, i vincitori potranno visitare e partecipare a delle lezioni presso il centro di robotica e coding Teknopark di Istanbul in Turchia.

Obiettivi e risultati

L’hackathon SVST di Padula 2023 rappresenta la prima tappa di un percorso imprenditoriale e di innovazione territoriale lanciato da Monaci Digitali, una startup che sta realizzando un co-working per nomadi digitali proprio nella magnifica Certosa di San Lorenzo. L’obiettivo è quello di ospitare nei locali del complesso certosino i nomadi digitali di tutto il Mondo che, con il loro lavoro da remoto, trasformeranno le periferie, invertendo le tendenze occupazionali, sociali e demografiche attuali. “La tendenza al lavoro da remoto – spiegano gli ideatori del progetto – si sposta con la transizione ecologica e la ricerca di modelli di lavoro sostenibili, anche dal punto di vista sociale”. Del resto, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riconosce il valore cruciale del lavoro da remoto come strumento per il progresso del Paese. “Se il nostro problema è quello dello spopolamento delle Aree Interne, come quella del Vallo di Diano, – ha sottolineato il fondatore di Monaci Digitali, Gianluca Vegliante – dobbiamo risolverlo cercando di far arrivare nuove persone, ed evitare che i ragazzi vadano via perdendo potenziali talenti e opportunità. Con questa iniziativa abbiamo dimostrato come si possono raggiungere questi risultati: creando occasioni per i giovani. Monaci Digitali sarà un co-working e co-living che permetterà ai giovani di venire a lavorare in queste zone”.

Un bilancio dell’evento

A tracciare un bilancio conclusivo dell’evento è stato il fondatore di Silicon Valley Tour, l’ingegnere Paolo Marenco: “Questa edizione dell’hackathon è stata eccezionale, sia in termini di partecipazione e sia in termini di sostenitori, un vero record. Neppure le edizioni svolte in contesti urbani sono riuscite a raggiungere numeri simili. Questo vuol dire che l’organizzazione ha saputo svolgere un lavoro preparatorio di assoluto rilievo e anche il territorio è pronto a questo tipo di iniziative che sicuramente riproporremo insieme a Monaci Digitali.”

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