Crolla uno dei simboli del villaggio di San Giovanni, antico centro abitato sul monte Tresino, tra Castellabte (nel cui territorio comunale ricade) e Agropoli. Si tratta della Chiesa dedicata al Battista che a seguito dell’ultima ondata di maltempo ha visto crollare completamente le mura lato mare e di conseguenza i solai è ciò che restava del tetto.
Il rammarico di Danilo Palmieri
“Un altro pezzo di storia del nostro territorio ci sta lasciando. Oggi vederlo così, mi ha dato un forte colpo al cuore….ci sono nato e cresciuto e per me ( come per tanti che conoscono e vivono il Tresino), il villaggio abbandonato ha sempre rappresentato la mia seconda casa”. Si esprime così Danilo Palmieri, appassionato di trekking e custode di questo territorio che negli anni ha tutelato e valorizzato.
Il villaggio abbandonato
Il villaggio abbandonato, così come viene comunemente ribattezzato, è accessibile tramite sentieri provenienti da Agropoli (vi è anche un accesso carrabile) e Castellabate.
Ancora oggi è possibile vedere le antiche case, i fienili e la Chiesa.
Il villaggio fu costruito intorno all’anno mille e fu abbandonato intorno al XVIII secolo a causa dello sviluppo dei centri vicini (Castellabate e Agropoli) e dell’abbandono progressivo delle campagne.
Il centro abitato si era sviluppato proprio intorno alla chiesa di San Giovanni Battista, favorito dalla presenza di fonti d’acqua, dal clima, e dalle caratteristiche del territorio. Alla chiesa è legata la leggenda della campana, trafugata dai Saraceni e gettata in mare nella fossa di San Giovanni per evitare che la loro nave affondasse in una mareggiata.
La festività dedicata al Santo era particolarmente sentita. Dopo l’abbandono del paese per alcuni anni le celebrazioni sono proseguite, poi questa tradizione è caduta nel dimenticatoio. Il 24 giugno 2019, però, dopo 56 anni, grazie all’iniziativa della Parrocchia di Sant’Antonio al Lago, tornarono i festeggiamenti in onore del Battista.