Crisi Politica ad Agropoli, sciolte le riserve su assessore e vicesindaco

Calma apparente dopo la riunione di maggioranza ma i malumori restano tra i consiglieri comunali

A cura di Ernesto Rocco
Crisi Politica ad Agropoli, sciolte le riserve su assessore e vicesindaco

Si risolve, almeno apparentemente, la crisi che stava interessando l’amministrazione comunale di Agropoli, guidata dal sindaco Roberto Mutalipassi. Il primo cittadino è stato chiamato a ricomporre la sua giunta dopo le dimissioni per motivi di lavoro di Maria Giovanna D’Arienzo.

Da più parti, però, l’occasione di ricomporre l’esecutivo era stata vista come una motivazione per chiedere un completo rimpasto o quantomeno una ridistribuzione delle deleghe, che, a quanto pare, non avverrà.

Le decisioni del sindaco

Il primo cittadino non ricorrerà ad astuzie politiche per rafforzare la sua maggioranza, ma prenderà la scelta più scontata: al posto di D’Arienzo, eletta nelle fila del PD, subentrerà Alessia Astone, ovvero la prima dei non eletti tra i Dem.

Più complessa la scelta del vicesindaco, carica che pure era stata inizialmente attribuita all’assessore dimissionario. Qualcuno proponeva per l’incarico l’assessore Rosa Lampasona, a partire dal presidente del consiglio comunale Franco Di Biasi.

La scelta, invece, cadrà con ogni probabilità su Giuseppe Di Filippo. Una decisione non di poco conto, considerato che da sempre il vice è colui che in futuro concorrerà alla carica di sindaco per la maggioranza uscente, probabilmente già tra due anni e mezzo, ovvero alla scadenza dell’attuale consiliatura.

I malumori

La riunione di maggioranza che si è tenuta ieri è terminata con un’apparente unione e con una maggioranza rinforzata, ma nella pratica i malumori sono rimasti e gli stessi consiglieri comunali non ne fanno mistero, pur evitando dichiarazioni pubbliche.

In molti chiedevano di rilanciare l’azione amministrativa e di riorganizzare le deleghe, ma qualcuno avrebbe addirittura sostenuto che una decisione, ovvero quella di formare la giunta, presa in accordo anche con il leader politico Franco Alfieri nel giugno 2022, non poteva essere modificata in sua assenza.

C’è dunque chi spera in una decisione della Cassazione a fine mese che possa revocare le misure cautelari, garantendo al politico cilentano la possibilità di tornare a occuparsi degli affari politici locali.

Più verosimilmente, invece, si è deciso di non stravolgere un assetto in cui emerge già notevole tensione: spostare gli equilibri politici non avrebbe garantito un proseguimento di mandato tranquillo.

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