L’Ufficio Immigrazione della Questura di Salerno ha dimostrato un pieno impulso nell’applicazione delle disposizioni urgenti per regolare i flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e contrastare l’immigrazione clandestina. Grazie a queste azioni, in meno di sei mesi sono stati effettuati numerosi interventi che hanno portato a significativi risultati.
Espulsioni e ordini di lasciare il territorio
Durante questo periodo, sono state espletate ben 46 espulsioni ai sensi dell’articolo 13 e 14 del Testo Unico sull’Immigrazione (TUI). Inoltre, sono stati emessi 49 ordini del Questore per lasciare il territorio nazionale (TN), con l’obiettivo di prevenire e contrastare l’immigrazione irregolare.
Trattenimenti e misure alternative
Sono stati effettuati 18 trattenimenti in Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), luoghi dedicati all’identificazione e al trattenimento di persone sprovviste di documenti regolari. Parallelamente, sono state adottate 7 misure alternative al trattenimento, offrendo un approccio più flessibile ma sempre finalizzato al controllo delle persone sospette di immigrazione illegale.
Respingimenti e richieste negate
Quindici individui sono stati respinti con conseguente ordine di lasciare il territorio nazionale, in applicazione dell’articolo 6 del TUI. È importante sottolineare che durante questo periodo sono state negate 23 richieste di posti nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), in quanto non soddisfacevano i criteri stabiliti dalla legge.
Rimpatrio coattivo e rintracciamento di extracomunitari
Un caso particolare si è verificato con un rimpatrio coattivo ai sensi del comma 5 dell’articolo 16 del TUI. Questa azione ha riguardato un individuo che non ha adempiuto alle disposizioni e alle procedure di rimpatrio volontario.
Inoltre, si è riscontrato che ben 96 cittadini extracomunitari sono stati rintracciati nella provincia di Salerno grazie all’operato dei vari Uffici di Polizia o attraverso inviti a presentarsi.
Controllo dei datori di lavoro
Parallelamente agli interventi volti a contrastare l’immigrazione irregolare, sono state eseguite verifiche sui datori di lavoro. È emerso che oltre 60 di essi non possedevano i requisiti richiesti dalla normativa vigente per accedere alle quote massime di ingresso annualmente stabilite dall’ultimo decreto di programmazione dei flussi di ingresso.