La FP CGIL esprime grande soddisfazione per la recente sentenza del Tribunale di Vallo della Lucania che ha riconosciuto la condotta antisindacale del Comune di Agropoli. La decisione del Giudice, basata sulle disposizioni dello Statuto dei Lavoratori, “rappresenta un’importante vittoria per i diritti dei lavoratori e per il rispetto delle regole contrattuali”, spiegano dal sindacato.
La posizione della CGIL
La delibera incriminata riguardava la graduazione delle retribuzioni di posizione senza il dovuto confronto con le rappresentanze sindacali. La stessa era stata adottata senza confronto con i sindacati. Di qui la condanna.
“Siamo soddisfatti perché questa sentenza conferma l’importanza del rispetto delle procedure di consultazione previste dal Contratto Collettivo Nazionale (CCNL) del Comparto Funzioni Centrali. La deliberazione n. 318/2022, adottata unilateralmente dall’amministrazione Mutalipassi senza il dovuto confronto con le rappresentanze sindacali, è stata giustamente contestata. Il Tribunale ha riconosciuto che tale comportamento è idoneo a ledere i diritti sindacali e la libertà di associazione. Per la FP CGIL, il rispetto delle regole contrattuali è un principio fondamentale”, spiega Alfonso Rianna, della segreteria provinciale.
La replica
Prova a giustificarsi, invece, il sindaco Roberto Mutalipassi.
“Il rilievo sollevato dalla CGIL è stato ampiamente superato, come si evince dalla deliberazione di giunta n. 89 del 11.03.2024, avente ad oggetto l’approvazione del nuovo sistema di pesatura delle indennità di posizione quando, in tempi non sospetti, tutto è stato riportato nell’alveo del pieno rispetto delle prerogative sindacali. La proposta venne preventivamente inviata ai sindacati due settimane prima di venire adottata. Spiace constatare che quello che dovrebbe essere un provvedimento cautelare venga pubblicato a distanza di alcuni anni dall’asserito vulnus, che con atti ufficiali, è stato superato. I rapporti con i sindacati, tutti, sono buoni e ogni comportamento è votato al rispetto dei dipendenti e, in questo caso, dei titolari di posizioni apicali”, dice il primo cittadino.
Giustificazione a parte la sentenza ha avuto un esito chiaro: l’errore, per il giudice del tribunale vallese, c’è stato.