La Corte dei Conti ha condannato un imprenditore agricolo alla restituzione di 165mila euro, a conclusione di un’indagine avviata dalla Procura Regionale che ipotizzava un danno per l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea). L’imprenditore aveva percepito contributi pubblici destinati alla ristrutturazione di un immobile da adibire ad agriturismo.
Finanziamento regionale mai concretizzato in attività
Nel 2013, la Regione Campania aveva approvato il finanziamento per la realizzazione dell’agriturismo, erogando tre tranche per un totale di 146.145 euro. Tuttavia, come sostenuto dalla Procura, «l’attività agrituristica non veniva mai avviata nonostante la struttura fosse formalmente completata nel 2015».
Le verifiche della Guardia di Finanza nel 2018 accertarono la mancata operatività dell’immobile, rilevando l’assenza di insegne, pubblicità e attrezzature idonee. Inoltre, non risultava alcuna registrazione fiscale né attività contabile riconducibile all’agriturismo.
Giustificazioni respinte e revoca dei contributi
L’imprenditore aveva tentato di giustificare il mancato avvio dell’attività adducendo infiltrazioni d’acqua e ritardi amministrativi, ma gli inquirenti hanno sostenuto una tesi diversa.
A seguito di ulteriori accertamenti, la Regione Campania revocò i contributi erogati nel 2021, avviando la procedura per il recupero delle somme. La Corte dei Conti ha ora confermato la responsabilità erariale dell’imprenditore, sancendo l’obbligo di restituzione dell’intero importo.