Comunità Montana Alento Monte Stella, Luigi Guerra resta alla presidenza. Tar rigetta ricorso su mozione di sfiducia

Per il Tribunale Amministrativo giusta la decisione di dichiarare non ricevibile la sfiducia alla giunta in carica

Di Ernesto Rocco
Comunità Montana Alento Monte Stella, Luigi Guerra resta alla presidenza

Importante decisione sul futuro della Comunità Montana Alento Monte Stella da parte del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Campania. La sentenza, emessa il 23 ottobre 2024, ha rigettato il ricorso presentato da Michele Apolito, sindaco di Ogliastro Cilento e componente del Consiglio Generale della Comunità Montanac contro la decisione del Presidente Luigi Guerra di dichiarare “non ricevibile” la mozione di sfiducia costruttiva nei confronti della Giunta attualmente in carica.

Contesto della sentenza

Il ricorso era motivato da una presunta violazione degli articoli dello Statuto della Comunità Montana e delle leggi regionali. Apolito e altri cinque consiglieri avevano presentato la mozione il 20 agosto 2024, ma il Presidente l’aveva ritenuta non valida per mancanza di motivazione e per il fatto che uno degli assessori proposti per il nuovo esecutivo era già parte dell’attuale Giunta, contravvenendo così alle disposizioni statutarie che richiedono un cambio totale dell’esecutivo in caso di sfiducia.

Decisione del TAR

Il TAR ha stabilito che la mozione di sfiducia costruttiva deve essere accompagnata da una motivazione adeguata, simile a quanto previsto per le mozioni di sfiducia nei confronti dei sindaci e presidenti provinciali. Inoltre, il Collegio ha sottolineato che la normativa vigente impone che la mozione riguardi l’intera Giunta e non possa essere parziale. Questo aspetto è cruciale, poiché garantisce che le decisioni politiche siano ben motivate e non arbitrarie.

Cosa accade ora

Il futuro ora resta incerto. Bisognerà comprendere se il gruppo di minoranza voglia presentare una nuova mozione, superando le criticità indicate dal Tar, oppure i mutamenti nel quadro politico locale, conseguenti anche all’inchiesta che ha riguardato il presidente della provincia di Salerno, Franco Alfieri, possano ristabilire un equilibrio.

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