Comunità Montana Alburni: no alle quote rosa. Il sindaco Palmieri ricorre al Tar

Comunità Montana Alburni: no alle quote rosa. Il sindaco Palmieri ricorre al Tar

Di Comunicato Stampa

Nel corso dell’ultimo consiglio della Comunità Montana Alburni per la nomina della nuova giunta esecutiva, il sindaco Pino Palmieri ha delegato il suo consigliere Viola Cuomo. La legge prevede che all’interno della giunta stessa debba essere garantita la parità di genere, ma così non sembra essere avvenuto.

Il commento

<<La giunta è stata presentata dalla parte politica del Pd mettendosi d’accordo per un’assemblea di tutti uomini sottolinea Palmieri La Cuomo ha preso la parola ricordando all’assemblea che si stava violando una norma di legge, come confermato anche dal segretario del Comunità Montana. La cosa più brutta è che il resto dell’assemblea ha ascoltato l’eccezione da lei mossa con un’indifferenza vergognosa.

Un comportamento del genere qualifica i soggetti che continuano ad amministrare questo ente. Nella totale indifferenza di quanto accade, sono chiusi nei loro giochi di potere e nelle loro azioni di clientelismo puro. Penso che tutte le donne con un ruolo amministrativo nel territorio degli Alburni debbano fare una rivoluzione contro questo modo di gestire la cosa pubblica. Bisogna intraprendere una battaglia contro questi atteggiamenti puramente maschilisti, menefreghisti ed irriguardosi nei confronti dell’unica donna presente ed intervenuta in assemblea alla Comunità Montana.

Per quanto mi riguarda scenderò in campo a difendere il mio delegato. Dopo aver sentito il mio avvocato di fiducia, presenterò ricorso al Tar e se vincerò li denunceremo anche alla Corte dei Conti per danno erariale>>.

Grande amarezza traspare dalle parole della Cuomo

<<Alla discussione del terzo punto all’ordine del giorno, nonostante avessi sollecitato che erano state violate la parità di genere, le pari opportunità e la quota rosa in giunta, si è proseguiti a votare i due nomi proposti, quelli solo al maschile di Bellosguardo ed Ottati. Dunque ho deciso di lasciare l’assemblea. Ho notato un’indifferenza quasi totale da parte del consiglio e questo mi rammarica come donna, come politica e come rappresentante del mio Comune. Gli uomini dovrebbero ricordare tutti di essere stati partoriti da donne ed avere rispetto.

Mi auguro che mai le proprie mogli, figlie o compagne si trovino ad essere discriminate in qualsiasi ambiente>>

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