Ufficializzata la classifica “Comuni Ricicloni” 2024 di Legambiente. Quest’anno emerge un quadro nazionale a luci ed ombre. Da un lato, si registra un incremento significativo del numero di Comuni Rifiuti Free in alcune regioni: Lombardia (+27), Campania (+22), Sardegna (+18) e Abruzzo (+9). Dall’altro lato, si osserva un calo in Trentino-Alto Adige (-9) e Piemonte (-10), con quest’ultimo penalizzato da difficoltà nella trasmissione dei dati da parte di un gestore per carenze di organico.
Comuni Ricicloni 2024 in Campania: Cilento sul podio
In Campania sono stati premiati questa mattina 82 Comuni Ricicloni e Rifiuti Free, ovvero i Comuni che superano il 65% di raccolta differenziata (RD) e che hanno una produzione pro-capite abitante anno (kg/ab/a) del secco residuo minore o uguale a 75 kg/anno.
Tra i vincitori assoluti per regione e per categoria, sono tre i comuni campani che si sono affermati. Si tratta di Felitto, per i comuni con popolazione al di sotto i 5000 abitanti, con una percentuale di raccolta differenziata pari al 87,7%; Cimitile, per i comuni tra 5000 e 15000 abitanti, con una percentuale di raccolta differenziata pari al 90,1%; infine, nella categoria dei comuni con popolazione superiore ai 15000 abitanti, Santa Maria a Vico, con una percentuale di raccolta differenziata pari al 86,9%.
Nella top 20 dei piccoli comuni anche Controne (sesto), Ottati (undicesimo), Piaggine (dodicesimo), Sicignano degli Alburni (quindicesimo) e Valle dell’Angela (ventesimo).
Fanno parte dell’elenco dei centri virtuosi anche Sanza, Petina, Casalbuono, Roscigno, Morigerati, Serramezzana, Castelnuovo Cilento, Moio della Civitella, Castel San Lorenzo, Monteforte Cilento, Rofrano, Buccino, Lustra, Sacco, Ceraso.
Nei comuni tra 5mila e 15mila abitanti figurano Roccadaspide, Montesano sulla Marcellana e Altavilla Silentina.
I dati evidenziano la necessità di concentrare gli sforzi sui centri più grandi e sulle città, dove i sistemi di raccolta che coniugano qualità e prevenzione dei rifiuti da smaltire, come il porta a porta, faticano a diffondersi, nonostante i numerosi esempi virtuosi che dimostrano la loro fattibilità. Un altro aspetto fondamentale è l’organizzazione a livello consortile, modello che facilita l’introduzione della tariffazione puntuale, premiando i cittadini che producono meno rifiuti e garantendo una migliore qualità della raccolta.