Comuni campani: la fotografia sullo stato della trasparenza dei beni confiscati

Su 140 comuni monitorati destinatari di beni immobili confiscati il 66% pubblica elenco e informazioni sul loro sito

Di Ernesto Rocco

Libera ha presentato la terza edizione di “RimanDATI”, il Report nazionale che indaga lo stato della trasparenza degli enti territoriali in materia di beni confiscati. Il report, realizzato in collaborazione con il Gruppo Abele, il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino e ISTAT, ha visto la partecipazione di oltre 100 volontari in tutta Italia.

I dati della Campania

In Campania, su 140 comuni destinatari di beni immobili confiscati, 93 pubblicano l’elenco sul loro sito internet, così come previsto dalla legge, pari al 66% del totale. Un dato positivo, che mostra un incremento rispetto all’anno precedente, quando la percentuale era del 56%.

Tuttavia, rimangono ancora 47 comuni che non pubblicano le informazioni sui patrimoni confiscati loro destinati. Un dato che desta preoccupazione e che deve essere oggetto di attenzione da parte delle istituzioni.

Le criticità emerse nel rapporto

L’analisi di Libera evidenzia anche alcune criticità nella modalità di pubblicazione degli elenchi. In Campania, solo il 39% dei comuni pubblica in formato aperto e il 22% in formato PDF ricercabile. Il 37% dei comuni non specifica i dati catastali, il 38% non specifica la tipologia, e ancora il 54% non specifica la consistenza (informazioni sulla metratura o sugli ettari del bene confiscato).

Dati positivi

Nonostante le criticità, il quadro generale in Campania è comunque positivo. La regione si posiziona al di sopra della media nazionale per quanto riguarda il ranking regionale sulla trasparenza, con un punteggio di 72.3 su 100. Tutti i comuni capoluoghi di provincia pubblicano informazioni e l’elenco dei beni confiscati destinati sui siti istituzionali.

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